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4 settembre

Lettere al Direttore

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emanzini@laprovinciacr.it

06 Settembre 2017 - 04:00

IL CASO
Ma che fine fa la gronda nord, non doveva aprire a giugno?
Egregio direttore,
scrivo in veste di cittadino e contribuente per poter avere informazioni riguardante la Gronda Nord (collegamento stradale tra Quattrocase e Viadana zona Fenilrosso).
Stando ad articoli risalenti alla primavera scorsa la sua apertura al traffico sarebbe dovuta avvenire in giugno. Siamo a settembre e nessuna notizia sull'avanzamento dei suoi lavori è mai stata da allora pubblicata. Ci troviamo con una nuova strada ancora chiusa nonostante la strada dagli inizi di agosto appaia ormai ultimata.
Mirko Bravi
(Casalmaggiore)

Le è sfuggito un articolo del 23 luglio che dava conto del completamento dell’asfaltatura. Il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli ha annunciato l’inaugurazione per settembre. E ci siamo. Attendiamo che venga comunicata la data ufficiale.

LA REPLICA
Al Cambonino presenza costante del Comune e di Linea Gestioni
Egregio direttore,
mi permetta di rispondere alla lettera Sante Salafico e di chiudere la querelle sul Cambonino.
L'anteprima di ‘Puliamo il Mondo’ organizzata a fine agosto grazie al Circolo di Legambiente, viene dopo una lunga serie di sopralluoghi organizzati in questi anni anche la presenza di tecnici per capire e risolvere alcune situazioni. Potrei fare un lungo elenco, dal canale dietro alla piazza dell'aeronautica (per la presenza di topi) a via Castelverde quando le forti piogge determinano l'innalzamento del canale (e problemi alle cantine) a via Magnasco per la presenza di ingombranti rimossi sempre grazie all'azione congiunta tra Gestore e Comune.
Anche venerdì scorso sono stata in quartiere, con il tecnici di Aler e di alcune ditte, e il responsabile Danilo Dilda dell'Osservatorio nazionale Amianto (ONA) per il presenza dei depositi provvisori di amianto a seguito dell'importante sostituzione delle canne fumarie. Grazie all'Arch. Zorloni di Aler abbiamo verificato che i depositi sono in totale sicurezza e il materiale verrà smaltito entro il 20 settembre e l'area attualmente occupata liberata.
Ma ritornando alla lettera, e al numero dei partecipanti dell'Anteprima di Puliamo il Mondo, faccio presente che oltre alla sottoscritta, al vigile di quartiere, e a due agenti ambientali, c'erano altri cinque pensionati volenterosi, i quali hanno dedicato tre ore della propria mattinata per pulire dai rifiuti gli spazi verdi di proprietà di Aler. Anziché criticare, o usare in modo improprio e sgarbato ‘codazzo’ suggerirei a chi è stato lì a guardare almeno di ringraziare. Non ricordo un'analoga iniziativa negli ultimi decenni.
Infine sulle parole relative ai tutor e sull'accoglienza, le prime sbagliate e le seconde attribuite alla sottoscritta in modo errato, io credo che l'evoluzione dei flussi migratori imporrà nuove valutazioni e nuove consapevolezze sulla gestione della vita delle città, da organizzare con buon senso e al tempo stesso con rigore, e senza cadere in facili slogan e strumentalizzazioni.
Alessia Manfredini
(Assessore all’Ambiente del Comune di Cremona)

L'ANALISI
Kim Jong-Un 'provoca'...Trump cosa fa?
Kim Jong-un non si ferma. Né le minacce di ‘fuoco e furia’ di Trump, né l’ira della Cina che ha ridotto drasticamente i rapporti commerciali tra i due Paesi, e tantomeno le condanne e le sanzioni del Consiglio di Sicurezza hanno indotto il giovane dittatore a rinunciare al suo sesto esperimento nucleare, di una bomba all’idrogeno almeno dieci volte più potente di quella di Hiroshima.
Per sottolineare che intende continuare nella micidiale partita di ‘brinkmanship’ ingaggiata con il resto del mondo, la Corea del Nord si è affrettata a precisare che l’ordigno, fotografato poche ore prima dell’esplosione accanto a Kim in persona, può essere montato su un missile intercontinentale in grado di raggiungere gli Stati Uniti.
Molti esperti dubitano che si sia trattato di una vera bomba termonucleare, che sarebbe stata ancora più potente, ma piuttosto di una atomica al tritio che ne moltiplica per dieci gli effetti; altri sono convinti che gli scienziati coreani, nonostante l’aiuto ormai di colleghi ucraini cresciuti alla scuola sovietica, non abbiano ancora sviluppato lo scudo necessario a proteggere la testata nucleare al momento del rientro del vettore nell’atmosfera. Ma resta il fatto che Kim non intende rinunciare per nessuna ragione al mondo a trasformare il suo Paese in una media potenza nucleare, e che gli spettacolari progressi compiuti dopo la sua ascesa al potere (18 missili lanciati da gennaio) lasciano intendere che nessun traguardo gli è ormai precluso.
Se intenda usare il suo arsenale solo come scudo contro una ipotetica aggressione, come arma di ricatto per strappare concessioni al resto del mondo o se intenda davvero scatenare una guerra atomica che alla fine, dopo molti milioni di morti, lo vedrebbe comunque soccombere è una domanda cui nessuno è oggi in grado di rispondere.
Rimane il fatto che USA, Corea del Sud e Giappone e perfino la Cina stanno raggiungendo il limite della pazienza e, per usare le parole di un ex ambasciatore americano a Seul, ‘tutto, ora, è diventato possibile’. Quasi per girare il coltello nella piaga, Kim – dopo avere lanciato la scorsa settimana un missile che ha attraversato tutto il Giappone - ha programmato l’esperimento nucleare proprio in coincidenza con il Labour day, una delle più importanti feste americane, e con la solenne inaugurazione da parte del presidente Xi della conferenza dei BRICS, che comprendono Russia, India, Brasile e Sudafrica; intanto, a Pyongyang sono stati messi in programma grandi festeggiamenti.
Scontate le veementi proteste di tutti i Paesi coinvolti (con il Giappone che, per la prima volta, ha spedito i propri caccia ai confini della Corea del Nord per misurare eventuali radiazioni), restano nondimeno i sospetti sulla loro sincerità. Gli americani, per esempio accusano i cinesi di non fare abbastanza per ‘strangolare’ l’economia nordcoreana o addirittura di essere in combutta segreta con Pyongyang per costringere Washington ad aprire trattative da una posizione di manifesta inferiorità.
L’esperienza, comunque, dimostra che le proteste non servono a nulla e perciò tutti aspettano con ansia di vedere quale sarà la risposta americana. Trump, pur contraddicendosi un paio di volte, sostiene che ‘nessuna opzione deve essere esclusa’, i suoi ministri e generali, anche a rischio di contraddire il presidente, sono più cauti. Essi sanno infatti che un attacco preventivo ‘mirato’ sul tipo di quello messo in atto a suo tempo dagli israeliani contro la centrale nucleare irachena di Osirah, non avrebbe senso vista la dispersione degli impianti nordcoreani e l’inevitabile, micidiale ritorsione di Kim.
Un attacco globale, con la distruzione della Corea del Nord, d’altra parte, sarebbe moralmente accettabile solo se il giovane dittatore usasse l’arma nucleare per primo. Qualche bello spirito nutrito dei film di 007 ha suggerito di affidare al Mossad la eliminazione fisica di Kim, ma con le estreme precauzioni che il dittatore prende anche questo sarebbe arduo.
L’ultima carta ‘realistica’ è tentare di convincere la Cina a sospendere le forniture di petrolio a Pyongyang, provocandone in breve il collasso; ma gli addetti ai lavori assicurano che Xi, non essendo la Cina un potenziale obbiettivo della bomba, preferisce in realtà lasciare le cose come stanno e vedere come Trump se la caverà.
Livio Caputo

Spesso trovo ‘non si fa credito’
E se pagassi solo dove danno lo scontrino?
Signor direttore,
il cartello più stupido e ipocrita che si possa leggere entrando in un bar o in un negozio di attività commerciale è: ‘Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno’.
Più onesto sarebbe sostituire il cartello con un altro che recita: ‘Per imposizione di legge si paga solo alla consegna dello scontrino fiscale altrimenti si ha diritto al credito’... A tempo indeterminato.
Pietro Ferrari
(Cremona)

Bravi sindaco e giunta
Cremona, il Comune è attivo e funziona
Egregio direttore,
vorrei valorizzare quanto finora promesso e realizzato da questa amministrazione che sta dando una svolta positiva alla nostra città attraverso le innumerevoli iniziative culturali, turistiche ed economiche, attuando scelte importanti, intelligenti e lungimiranti sotto il profilo dell’assetto delle partecipate tra cui l’accordo A2A-Lgh, il risanamento di Aem e il Polo Tecnologico, la raccolta differenziata, l’edilizia residenziale pubblica, i progetti sulla sicurezza nelle scuole, sulla cultura, sul turismo, sulle filiere locali (lattiero-caseario, dolciario, liutario) in accordo con i poli universitari, le nuove ciclabili e il biciplan. Difficile trovare altre Amministrazioni capaci di simili operazioni di alta finanza in un piccolo capoluogo come il nostro e contemporaneamente occuparsi egregiamente dei problemi di tutti i giorni. Eppure i detrattori non perdono occasione per insultare e offendere il Sindaco e i componenti della sua Giunta cercando sempre il pelo nell’uovo e negando l’evidenza di una città che sta rinascendo. (...) Accanto quindi alle grosse operazioni bisogna segnalare la periodicità con cui vengono effettuati gli interventi di sfalcio del verde pubblico. Erano anni e anni che non si vedeva l’erba delle nostre aiuole più interne non crescere oltre misura prima dell’intervento degli operatori, quando l’intervento non veniva poi sollecitato dalle lamentele.
E ancora, le asfaltature che, nonostante sui social qualche buontempone parli già di campagna elettorale (che pochezza di argomenti, ma i social si sa...), sono state programmate e pianificate con eccellente tempismo, addirittura anticipando i tempi di realizzazione: bilancio e piano delle opere pubbliche approvati in aprile e lavori già in fase di ultimazione. La pista ciclabile di Cavatigozzi realizzata con la ricostruzione degli accordi di parternariato; il biciplan; il comparto al Po con la sistemazione delle Colonie Padane grazie all’intervento del privato, il campo Livrini, il campeggio; palazzo Stanga futura sede di Informagiovani e Centro Fumetto; gli innumerevoli interventi di staticità sull’amianto nelle scuole ormai da decenni oggetto della sola manutenzione straordinaria in caso di pericolo immediato. (...)
C’è ancora tanto da fare ma intantpo grazie al Sindaco e grazie agli Assessori.
L. D.
(Cremona)

Brava ministro Fedeli
Fino al liceo vietato bocciare: era ora!
Signor direttore,
fino al liceo vietato bocciare. È una novità che non mi sarei aspettato dalla ministra più maltrattata della storia della repubblica, colpevole di non avere una laurea... E che forse ha una marcia in più dei colleghi laureati che l'hanno continuamente demonizzata? Se mi tocca spezzare una lancia per un ministro, cosa che non ho mai fatto in vita mia, è per lei, la ministra Fedeli. Sta facendo una rivoluzione scolastica, che nemmeno i sessantottini si sono sognati di fare. Purtroppo si tende a non comprendere la profondità del significato, di una scuola senza costrizioni, ricatti e imposizioni, bensì all'insegna dell'autoresponsabilizzazione, sia per quanto riguarda gli studenti, sia gli insegnanti. Si tende a fraintendere perché poco usi a pensare che ci si possa impegnare senza un insegnante secondino che imponga di studiare. Non aspiriamo forse ad una popolazione incline al rispetto di diritti e doveri? Ebbene il cambiamento sarà possibile se nelle scuole sarà perseguito il senso di responsabilità dell'impegno senza forzature, senza il timore del brutto voto, ma per l'amore gratuito ed entusiastico per la conoscenza. Una scuola quindi che potrà crescere uomini e donne più maturi. E vogliamo parlare una volta tanto dell'uso vergognoso e demenziale, psicologicamente aberrante delle umiliazioni inflitte ai bambini bocciati. Già perché in questa prassi ritenuta normale non vi è nulla di più ingiusto ed anormale. Qualcuno si è mai chiesto, quanto possa influire, facendo danni, sul futuro di questi ragazzi, e sulla loro psiche la bocciatura?
Claudio Maffei
(Fasano del Garda)

Pinocchio insegna
Chi scorda il passato è costretto a riviverlo
Gentile direttore,
‘Buongiorno, mastr’Antonio - disse Geppetto - Che cosa fate costì per terra?’
‘Insegno l'abbaco alle formicole’.
‘Buon pro vi faccia’. Carlo Lorenzini (Collodi) – Le avventure di Pinocchio
Mi è parso che la realtà sociale e politica del Paese sia ben rappresentata dall'episodio del falegname (politici) che finge di insegnare cultura alle formiche, ovvero a coloro che desiderano una repubblica degna del proprio nome.
Perché scegliere proprio Pinocchio?
Andiamo alla prestigiosa ‘Storia d’Italia’, Einaudi editore.
Afferma Alberto Asor Rosa che ‘il libro considerato per l'infanzia, in realtà esprime un rapporto con la realtà che non è per niente pacifico e innocente, ma doloroso e drammatico’; in particolare ‘Pinocchio consente di affondare lo sguardo in quella profondità oscura della realtà popolare subculturale che rappresenta la cattiva coscienza per il ceto intellettuale italiano postunitario’.
D'italiano nell'invenzione di Collodi c'è dunque questo: l'intuizione che l'Italia stava vivendo il dramma di chi da burattino si fa uomo.
E’ trascorso più di un secolo dall’unità d’Italia ma i gatti e le volpi continuano a prosperare e noi siamo sempre attenti al nostro orticello che si trova nel paese dei Barbagianni in attesa di vedere spuntate la pianta dei nostri 5 zecchini d’oro che abbiamo seminato. Ma questi non spunteranno mai e le copie di gatti/volpi che si avvicendano al parlamento avranno sempre un buon terreno di raccolta nel paese dei Barbagianni.
Speriamo che la fata turchina arrivi presto e che ci insegni che chi si dimentica del passato è costretto a riviverlo.
Ernesti Alberichi
(Spino d’Adda)

Il giornale ‘va a ruba’
I diversi trucchetti dei bar per ‘salvarlo’
Signor direttore,
molti e ingegnosi sono i sistemi usati dai locali pubblici per non farsi rubare il suo giornale: lo scriverci sopra ‘bar è uno’, legare alla gamba del tavolino con una catenella il portagiornale è un altro, puntare l’ultimo foglio al tavolo con puntine da disegno è un altro, ma il più interessante è quello adottato dal bar dell’ospedale dove a grandi lettere sta scritto sopra: questo giornale è stato rubato al bar dell’Oglio Po.
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)

Juliette, persi 600mila euro
Sarei curioso di sapere quale reddito dichiara
Egregio direttore,
ancora una volta il locale Juliette fa parlare di sé, sempre in modo negativo. Ma la cosa che a me interessa è che, in un’intervista di uno dei proprietari al vostro quotidiano, abbia dichiarato di aver perso 600.000 euro in cinque mesi. Vorrei sapere dall’agenzia delle entrate, così solerte nei confronti dei piccoli, se il suddetto personaggio risulti così generoso nelle sue dichiarazioni dei redditi.
Alessandro Vitali
(Cremona)

Li chiama ‘lecca calze’
Bergoglio e l’allergia degli adulatori
Signor direttore,
nel novembre 2016 rispondendo a una domanda dei giornalisti che lo intervistavano papa Francesco disse: ‘Io ho allergia degli adulatori. Mi viene naturale, eh?, non è virtù. Perché adulare un altro è usare una persona per uno scopo, nascosto o che si veda, ma per ottenere qualcosa per se stesso. Anche, è indegno. Noi, a Buenos Aires, gli adulatori li chiamiamo lecca calze’. Parole sacrosante, suffragate anche da Dante che relegava all’Inferno proprio i cosiddetti adulatori, nella II Bolgia dell’VIII Cerchio, completamente immersi negli escrementi per aver adulato i potenti per fini personali. (...)
Gianni Toffali
(Verona)

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