L'ANALISI
14 Giugno 2017 - 04:00
IL CASO
Sono gli automobilisti cremaschi, i primi "nemici" delle piste ciclabili
Egregio direttore,
gli automobilisti cremaschi proprio non riescono a ‘digerire’ la presenza delle piste ciclabili in città.
Posso affermarlo in tutta tranquillità perché quelli che invio sono due scatti che lo dimostrano. E guai se il ciclista si azzarda a far presente all’automobilista in difetto che quella piccola striscia d’asfalto è riservata a pedoni e ciclisti. Nel migliore dei casi si sente rispondere che non ha trovato parcheggio e ha una commissione urgente da sbrigare. Nel peggiore dei casi glielo lascio immaginare.
A. G
(Crema)
Evidenzio questa denuncia perché pone almeno due problemi: uno di educazione e uno culturale. E la repressione da parte dei vigili non credo possa essere la soluzione.
LA REPLICA
I costi reali che i cittadini pagheranno saranno quelli del Referendum
Caro direttore,
da che mondo è mondo non è Pinocchio che fa muovere Geppetto. Il consigliere regionale Malvezzi eccelle nelle giravolte. A discapito di coerenza e considerazione per le cose reali. Pensa che il suo mondo sia il mondo. Una superba illusione. Il mio approccio federalista all’architettura repubblicana lui e il suo collega Galli lo possono comodamente rinvenire negli atti del Consiglio Regionale dal 2000 al 2008. Scopriranno cose utili e persino interessanti. Più di recente, chiedano all’attuale Presidente del Consiglio Regionale in ordine alla stesura del testo di riforma costituzionale. Potranno ricavarne le conoscenze di cui difettano. Per ragioni di errata conduzione politica quella riforma non ha passato il vaglio popolare. Ciò non di meno il merito di quella riforma è di straordinaria attualità e necessità. Di quel no non mi pare l’Italia stia beneficiando, vista la palude politica in cui siamo precipitati dopo il 4 dicembre. Testimoniata anche in queste ore. Quella riforma metteva ordine al conflitto tra Istituzioni, valorizzava il ruolo delle Regioni portando le loro espressioni politiche nel nuovo Senato, attribuiva ai cittadini la scelta diretta del governo. Da lì occorrerà prima o poi ripartire.
Tralascio le considerazioni farlocche circa i costi che cittadini e imprese starebbero subendo dal riassetto delle Province. Quali sarebbero di grazia? Altri sono i problemi di una riforma incompiuta a seguito dell’esito referendario e di leggi di bilancio eccessivamente vessatorie. I costi reali che i cittadini pagheranno saranno quelli dell’inutile referendum consultivo. Lo confermo, in alcun modo potrà essere abbinato a consultazioni nazionali. La Giunta regionale lo sa da sempre, dunque che recrimina? Il consigliere Malvezzi scrive “Il 22 ottobre i lombardi potranno decidere se continuare a regalare allo Stato 54 miliardi di Euro all’anno delle proprie tasse senza avere nulla in cambio, o assegnare al presidente Maroni un mandato forte per trattare con lo Stato centrale (ce ne sono forse altri?) nuove funzioni e nuove risorse per la Lombardia”. Un’evidente esercizio strumentale a cercare di dar corpo ad una grande bugia. Il referendum è consultivo e non deciderà un bel nulla. Lo dice la parola stessa. Il mandato forte il presidente Maroni l’ha ricevuto al momento della sua elezione. Purtroppo l’ha disatteso in questi 4 anni. Nonostante le diverse sollecitazioni del Governo ad attivare l’articolo 116 della Carta. Non ha agito. Pensando al referendum. La propaganda prima del merito. Peraltro i consiglieri Malvezzi e Galli si attaccano come cozze all’articolo 116, inserito in Costituzione nel 2001 con l’opposizione e il conseguente voto contrario proprio dei loro partiti.
Questo referendum consultivo è la bolla che certifica il fallimento delle politiche pseudofederaliste lombarde. Solo proclami. Il 23 ottobre sarà uguale al 21. Con in mezzo una domenica di colpevoli illusioni. Per celare altrettanto colpevoli inadempienze.
Luciano Pizzetti
L’avanzata di Corbyn
Dai giovani inglesi una lezione all’Europa
Gentile direttore,
gioioso per l’avanzata di Corbyn alle elezioni britanniche, mi stupisco del livore da parte del Pd italiano. Ma da che parte vuole stare? A me sembra essere un partito gigantesco, che vuole unire tutti, ma è fisicamente impossibile tenere un elettorato che va dall’Arci ad Alfano.
A Londra hanno vinto soprattutto i giovanissimi, quelli che ci paiono dei buzzurri quando vanno in motorino o, in quinta, bevono una birra in classe. Evidentemente li sottovalutiamo, visto che il 72% di loro si è espresso in Inghilterra dalla parte che ritengo migliore: come dice in un’intervista di oggi il maggior regista britannico vivente Ken Loach: ‘per evitare l'avanzata del capitalismo, per fare in modo che un giovane che lavora nella capitale si possa permettere una casa senza fare il pendolare per 80 km’... Credo che il socialismo sia l’unica via per la salvezza di un’Europa oramai a pezzi. Ma un socialismo stile primi '900, capace di fare un nuovo Biennio Rosso, si spera senza fascismi al seguito.
Igor Paulinich
(Cremona)
A Taormina inutile passerella
G7, da Pratica di Mare a ‘pratica di nulla’
Egregio direttore,
il G7 di Taormina, concluso un paio di settimane fa, si è rivelato un autentico flop: solo inutili passerelle. Da Pratica di Mare a pratica di nulla!.
M. R.
(Cremona)
Mi controlla a vista
Il mio angelo custode non dorme mai
Signor direttore,
il mio angelo custode, in sogno, mi ha detto che è stanco di essere stanco di sopportarmi, nella realtà, me lo sento sempre seduto sulle spalle a guardare dall'alto dove vado, cosa faccio, ascoltare ciò che dico e ciò che è meglio pensare ma non dire. Ma che tipo! Non dorme mai.
Spero che anche lei e i lettori del suo giornale non siano come il mio angelo custode, altrimenti mi sentirei schiavo di me stesso completamente.
Pietro Ferrari
(Cremona)
Viale Trento e Trieste
Pista ciclabile. Quanti problemi
Signor direttore,
leggo sul quotidiano da lei diretto del 9 giugno che è in fase di progettazione la pista ciclabile 18 ring interno viale Trento e Trieste e sono a chiedere che nel frattempo venga avviata dalle autorità competenti una seria azione di dissuasione per il suo utilizzo da parte dei ciclisti di entrambi i sensi di marcia (se non anche dei marciapiedi) e che lo stesso venga fatto per via Dante e Porta Venezia dove ancora molti non usano le ciclabili con gravi rischi per gli automobilisti.
È una situazione che è degenerata nel tempo e che non viene in nessun modo contrastata.
Marco Dini
(Cremona)
Giusto ‘Raffineria Amoco’
La storia industriale merita precisione
Signor direttore,
il lettore che ha inviato la bella foto del metanodotto di Mattei ha scritto correttamente ‘raffineria Amoco’ riferendosi al 1976 e quindi alla gestione americana. La parola Tamoil l’ha vista solo il lettore che ha replicato per far notare che non era un ‘oleodotto’. Evidentemente, la storia industriale di Cremona può essere riscritta da chiunque.
Sarà utile la consultazione dell’archivio storico del quotidiano, libera e disponibile sul sito. Allo stesso modo, giova ricordare che la struttura metallica in oggetto fu immortalata nel 1953 da Ezio Quiresi nella celebre foto ‘Passeggiata sospesa’ che poi venne usata anche come copertina del fondamentale libro ‘La capitale del Po’ di Fiorino Soldi.
Stefano Bandioli
(Castelvetro Piacentino)
Attacchi ‘avventati’
Detrattori del Cav come sempre smentiti
Signor direttore,
seguo sempre, con molta attenzione, le argomentazioni degli oppositori sulla presunta mala gestione del passato governo Berlusconi. Riuscissero a spiegarmi il perché delle oltre cinquanta rotazioni avvenute nei precedenti esecutivi (uno, almeno, per ogni anno dalla fondazione della Repubblica), mi sentirei più solidale con colore che, spavaldi, detrattori dal di fuori, sono stati puntualmente smentiti alla prova dei fatti. Avventurarsi, o ancora peggio, ‘avventarsi’ in attacchi sconsiderati, non può indurci a considerazioni men che deprimenti sul loro conto.
S. G.
(Cremona)
Spento in via Persico
Ora l’autovelox non serve più...
Egregio direttore,
nei giorni scorsi ho letto sul nostro giornale che l’autovelox di via Persico, per mesi al centro di feroci polemiche, è stato definitivamente spento e che verrà presto sostituito da semafori ‘intelligenti’ e a ‘chiamata’ per l’attraversamento dei pedoni.
Mi sembra una cosa ragionevole ma non posso non chiedermi come mai tutto questo non sia stato fatto prima...
R. R.
(Cremona)
Commenti all'articolo
ilgurzo2003
15 Giugno 2017 - 08:36
Grazie Marco Dini, pochi sembrano essersi accorti dei cartelli di divieto di circolazione per le biciclette in via Dante, anche se il pericolo maggiore è sempre per il ciclista. Certo è pericoloso anche il controviale, visto che le auto lo percorrono velocemente, ma molto meno. Insisterei con i vigili affinché facessero azione di persuasione anche alle centinaia di persone che ogni giorno (ripeto: centinaia e ogni giorno) parcheggiano davanti alla farmacia sempre di via dante, su una corsia di immissione.
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