L'ANALISI
09 Giugno 2017 - 04:05
IL CASO
Ho soccorso due cremonesi a Torino, vorrei ritrovarli e invitarli in Versilia

Signor direttore,
buonasera, sabato sera nel dramma di Piazza San Carlo a Torino, ho prestato soccorso a due ragazzi della provincia di Cremona, un ragazzo ed una ragazza di 22 anni (camicia sbracciata bianca) ferita ad un piede, ma purtroppo non avendo nemmeno chiesto il loro nome non posso sapere le sue condizioni.
E’ da ieri che provo invano nella ricerca, ma ho soltanto trovato un paio di ragazzi che mi dicono di averli visti al rientro all’ospedale maggiore di Cremona. Visto che lo scorso anno sono venuti in vacanza qui in Versilia (Marina di Pietrasanta), li volevo contattare per ospitarli in vacanza, visto la condivisione di un evento che ci ha toccato profondamente. Vi ringrazio anticipatamente in un eventuale supporto od aiuto.
Enio Tedeschi
(Marina di Pietrasanta)
Anzitutto la ringrazio a nome dei due ragazzi cremonesi che ha soccorso. Diamo la massima evidenza a questa sua ricerca, svolta nel segno di un’umanità che va ben oltre l’aspetto della vostra comune fede calcistica.
LA REPLICA
Linea Più, come fare per evitare le super bollette
Signor direttore,
in relazione al contenuto della lettera inviata dal signor Giorgio Demicheli e pubblicato su ‘La Provincia’ del 19 maggio 2017, Linea Più desidera precisare che la fattura in questione riguarda un periodo per il quale non risulta siano state comunicate autoletture. In questi casi, ove appunto non vi siano letture o autoletture effettive, Linea Più provvede a stimare l’importo in base allo storico dei consumi medi del cliente, per arrivare a una valutazione quanto più possibile vicina al reale e che verrà eventualmente stornata – dopo la lettura effettiva – in sede di conguaglio. Linea Più ricorda a tutti i clienti che, in caso di significative variazioni del consumo previsto, è possibile richiedere al call center o allo sportello la modifica dei consumi che il sistema di fatturazione utilizzerà per le stime. Nel caso specifico si è trattato di una voltura fra clienti: in sede di stipula del nuovo contratto non si è specificato che la casa sarebbe stata disabitata e quindi naturalmente il sistema ha utilizzato i valori di consumo standard e che il cliente ritrova nel contratto sottoscritto. Linea Più, come anche il signor Demicheli ha ricordato, ha comunque provveduto allo storno immediato dell’importo, senza attendere la successiva fatturazione come accade solitamente, proprio per accogliere tempestivamente la segnalazione del cliente stesso. In tema di innovazione tecnologiche, giova poi sottolineare che la società che cura la distribuzione energetica in città sta già provvedendo ad installare contatori elettronici; quest’innovazione vedrà mano a mano sostituiti tutti i contatori di precedente generazione. In attesa che sia possibile effettuare la lettura di tutte le utenze da remoto, la puntuale autolettura tramite i diversi canali, fisici o digitali come la App ‘Più Facile Energia’ o lo Sportello on-line, messi a disposizione da Linea Più rimane il metodo migliore per avere fatture allineate ai consumi. Linea Più coglie l’occasione per ricordare ai clienti che sportelli e call center sono sempre a disposizione per informazioni e segnalazioni e per conoscere i vantaggi del servizio Sportello Online per la gestione telematica delle forniture, disponibile sul sito www.linea-piu.it all’interno dell’area ‘servizi on line’, dove è anche possibile consultare tutte le bollette emesse.
Ufficio Stampa Linea Più
(Cremona)
Juni Fest in via Dante
Tortura acustica. Grazie Comune!
Gentile direttore
desidero ringraziare chi in Comune ha dato l’autorizzazione per la manifestazione ‘Juni fest’ tenutasi lo scorso week end in via Dante senza tener conto delle tante case private che vi si affacciano con neonati ed anziani che non hanno apprezzato l’alto volume del rumore (chiamarla musica è davvero troppo!).
Non sarebbe possibile dirottare questi eventi in zone più consone? Spero tanto che questa persona abbia goduto insieme a noi residenti della tortura acustica inflittaci.
C. V.
(Cremona)
Usa via dall’accordo di Parigi
E se per caso ha ragione Trump?
Signor direttore,
si è da poco concluso il mirabolante vertice del G7 a Taormina. Da salvare, probabilmente, solo la splendida cornice che suo malgrado ha dovuto assistere all’ennesimo inconcludente concistoro tra i grandi, o presunti tali, della Terra. Tra i temi trattati e i molti punti aperti, non si è arrivati a nessuna conclusione. L’unica decisione è stata presa dal neo presidente degli Usa Trump, che ha deciso ad abbandonare gli accordi di Parigi sul clima siglati dal suo predecessore per decreto (visto che il Congresso era contro questa adesione). Tutto il mondo politico e non si è parecchio indignato ma gli accordi di Parigi, in realtà, sono un’illusione. Infatti, nell’accordo siglato da 196 Paesi, non c’è nulla: è tutto su base volontaria, non esistono sanzioni, non esistono controlli che inizieranno solo nel 2025 e ancora non si sa con quali modalità. Il Segretario di Stato Tillerson ha comunque annunciato che gli Usa continueranno a ridurre le emissioni.
Probabilmente la scelta di Trump di sfilarsi dall’accordi parigini è arrivata solo per calcolo politico e non per essere più incisivo nella riduzione delle emissioni, ma… se avesse comunque ragione lui? Se tutti questi accordi, accordini, accordicchi non portassero da nessuna parte, se fossero solo degli inutili palliativi anch’essi buoni soltanto per un tornaconto politico, per avere qualcosa stretto in mano da sventolare in faccia al pubblico votante?
Ovviamente, chi scrive non è un fanatico dell’inquinamento, del petrolio e dei gas serra (giammai!) e nel suo piccolo cerca sempre di risparmiare acqua ed energia, di riciclare tutto il riciclabile e differenziare ogni rifiuto. Ma se tutto questo fosse solo fumo negli occhi, ‘masturbazioni mentali’? Se il problema fosse intrinseco nei processi del Sistema globale in cui viviamo, vera e propria bestia a tre teste (progressismo, materialismo e sfruttamento) dei giorni d’oggi? (...)
Diego Storti
(Cremona)
Autostrada Cremona-Mantova
Rimettere al centro i progetti alternativi
Egregio direttore,
ecco che sul tavolo del Cda delle ‘Centro Padane’ ricompare il ventennale quesito su cosa fare del progetto della Cremona-Mantova. Stante il potere dell’assessore Fava che ha decretato che «non si farà», potrebbero ricomparire progetti di minore peso (ad esempio sulla agricoltura) come un prolungamento della SS Giuseppina che, aggirando San Giovanni, potrebbe portarsi utilizzando percorsi nuovi ad altri già presenti a due sbocchi, il primo, meno gravoso, a Gazzuolo per la città di Mantova e il secondo, certo di maggiore impatto, a collegarsi, passando per Scorsarolo e Borgoforte all’autostrada a Mantova Sud.
Del primo progetto si è già parlato anni fa (anche l’onorevole Torchio espresse il suo parere) mentre per il secondo, più ardito, va detto che sarebbe una alternativa da Cremona per il Brennero.
Come corollario è bene ricordare che la distanza chilometrica tra Cremona e Mantova è, per la viabilità attuale di 67,3 chilometri, come effetto in parte della deviazione asolana, mentre in linea d’aria la distanza tra le città è di 60,65 chilometri. L’una o l’altra delle soluzioni potrebbe essere perciò vantaggiosa come riduzione di percorso.
Franco Pecchini
(Cremona)
Bodini & C fuori dal Pd
Voi mollate tutto. Ma per andare dove?
Signor direttore,
spero sempre che il Pd trovi la forza e la prospettiva chiara di cui tanti sentono il bisogno. Visto dal di fuori ‘l’è èn gràan bèl cincel!’. Non bastasse tutto questo, ora s’adopera anche e soprattutto lui, che a me da pensare così: «Si legge ancora Pd ma non si legge più Paolo Bodini?». Signor Paolo, che ti succede? Una breve lettera apparsa domenica sulle pagine di questo giornale ne ha spiegate le ragioni. Ci sarebbe da rammaricarsi. Invece no, invece a me girano tremendamente le….
Perché? Semplicemente perché un’intera vita per costruire la piattaforma di una aggregazione di centro sinistra, una frazione di secondo per buttare tutto all’aria. E ci metto dentro i Bersani, i Civati, i Pisapia. Pure quel Gigi Rotelli che ha dato anima e corpo per una giusta causa democratica. Gigi, Gigi, perché ci abbandoni? Cum tantam di quella sancta simplicitas, ma ragazzi, qui ci si gioca il futuro del nostro Paese, della nostra storia, delle nostre radici, della nostra cultura, del nostro essere democratici. Che fate? Ci scivolate su di una innocua buccia di banana? Voi ci avete insegnato che il partito democratico è pluralismo, partecipazione attiva, aperto a gradi diversificati e a molteplici forme di partecipazione, attivo in ogni sua forma organizzativa, votato a favorire un rispettoso dibattito interno. Di giustezza allora mi garba sottolineare la vostra presa di posizione con tanto di matita blu (scolastico), toh!
Qua non si vuole fare la predica a nessuno (men che meno oggi che non è domenica!). Che roba è: «Conta solo il capo», in democrazia poi? Allora? Allora volete mollare tutto per andar dove poi? Mica saranno rose e fiori là, sapete. Siete ‘giovani’ suvvia, vi so ancora motivati, intraprendenti, bravi, studiate (anche ed ancora) eppure volete cambiare registro. Ma va là, lottate piuttosto, lottate ma di dentro il partito. Non s’aspetta altro dalle nostre parti. Noi, proprio a noi che la simpatia per il Pd ce l’abbiamo nel sangue.
Giorgino Carnevali
(Cremona)
Dove va la sinistra
Serve l’unità nel segno dei valori
Signor direttore,
oggi più che mai la sinistra deve trovare un punto di congiunzione che la porti ad essere una svolta decisiva, propositiva e innovativa per la nazione e gli Italiani.
I partiti a sinistra del Pd devono unirsi sotto la stessa egida, accomunati dal loro comune terreno, per poter finalmente dare una svolta a sinistra alla nostra società.
Dobbiamo riportare l’uomo e le sue esigenze al centro del dibattito politico, dobbiamo riportare la nostra costituzione al centro del nostro operato e seguirne la linea valoriale in essa delineata; non è sufficiente aver difeso la Costituzione, ora bisogna darvi attuazione altrimenti avremo solo difeso una idea sterile. Dobbiamo riportare a la società verso una visione più socialista ed ugualitaria in cui non vi siano le attuali abnormi differenze sociali.
Stiamo vivendo un nuovo medioevo in cui i diritti sono calpestati, dove non vi è dignità nel lavoro e dove il forte ed il potente prevarica il più debole. Dobbiamo tornare a batterci per i nostri diritti e per una società più giusta, dobbiamo ambire ad un nuovo Risorgimento della dignità; e ciò è possibile solo se i partiti di sinistra metteranno in campo il loro comune denominatore al servizio dei cittadini ed a una idea alta e nobile di sinistra e di politica, senza difese di posizione, senza magheggi e speciosi calcoli di poltrone, ma solo ponendo il cittadino al centro della discussione politica, etica e sociale.
Dennis Buttarelli
(Spineda)
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