L'ANALISI
14 Aprile 2017 - 04:05
Vanoli, oramai all'ultimissima spiaggia. Lepore inesperto, dare fiducia a Zanchi
Egregio direttore,
scrivo al suo cronista, Daniele Duchi. Non son d’accordo con lei ma la ringrazio perché mi ha dato lo spunto!
Io manderei il signor Lepore in ritiro: permanente! Affiderei quindi la squadra al signor Zanchi. Tanto peggio di così non può andare. Anzi, potrebbe far meglio.
Zanchi ha infatti una più che buona esperienza, sia di gestione diretta della squadra, anche se maturata soprattutto in Lega Due, che di panchina. Esperienze che invece mancano - la sensazione dagli spalti è che spesso in campo regni l’anarchia - totalmente a Lepore che, prima di essere promosso capo allenatore, in società faceva un altro mestiere. All’ombra di quel grande coach - e gran signore - Cesare Pancotto, che ha il solo torto di avere accettato la cacciata di Vitali e Cusin. Perso per perso, a questo punto, proviamole tutte.
Che ne dice signor Duchi?
L.O.
(Pontevico)
Risponde Daniele Duchi. Caro Olivetti, al temine del commento della gara di domenica ho voluto lanciare una provocazione: visto che è servito ai giocatori di Pesaro per espugnare (con determinazione ma anche fortuna) il campo di Brindisi, perché non portare in ritiro punitivo l’intera squadra biancoblu in vista della trasferta di sabato ad Avellino? La rinuncia a Vitali e Cusin, la scelta di affidare la panchina a Paolo Lepore dopo l’uscita di scena di Cesare Pancotto, sono tutte decisioni opinabili, è vero, ma prese da una società che ha sempre dimostrato di seguire un percorso specifico. Sono stati fatti errori? Sicuramente. Ma lo sconforto stampato sul volto di Aldo Vanoli la dice lunga su come il patron stia vivendo con grande frustrazione questo momento difficile. Ma il campionato non è finito e rimangono 4 gare per riguadagnare il terreno perso. A fine stagione la proprietà farà le proprie valutazioni.
LA POLEMICA
Se potato male per anni un albero può essere pericoloso
Signor direttore,
raccolgo l’invito lanciato da questo giornale per dare consigli su come tagliare gli alberi dei viali di Cremona. Ebbene, in questo campo me ne intendo, perché mi considero giardiniere.
Prendo come esempio per quello che dico la fotografia che ho fatto alle robinie che sono nel cortile della scuola elementare Leonida Bissolati. Ricordo quegli alberi com’erano 50 anni fa, perché io pure ero un alunno di quella scuola. A quel tempo erano alti sette, otto metri e non erano pericolosi. Ora sono intorno ai quindici, venti metri e sono pericolosissimi. I rami principali che partono dal fusto potrebbero collassare da un momento all’altro e schiacciare delle persone. Come si è arrivato a tutto questo? Logico, per colpa di cinquant’anni di potature sbagliate. Si sono sempre tagliati i rami secondari, mentre invece non si doveva farlo. In questo modo i rami principali sono svettati verso l’alto, è una regola biologica, e sono attivati a quella abnorme altezza. Le ho messo accanto una seconda fotografia che ho elaborato elettronicamente per dimostrarle come dovevano esse tagliati in modo corretto. Per piacere, non mi si venga a dire che la capitozzatura è una pratica deleteria, come si legge su certi siti di internet, scritti da persona completamente ignoranti in materia. Se si continua a tagliarli in questo modo, gli alberi si innalzeranno all’infinito. Ma poiché un albero non può andare su all’infinito, ad un certo punto si spezzerà. Oltretutto la linfa che sale dalla base attraverso i canali capillari non può arrivare a quelle altezze, perché costringe l’albero a ‘lavorare’ troppo. L’albero invecchierà prima e si potrebbe seccare, e sarà preda di parassiti. Consiglio alle persone di non passare sotto questi alberi nei giorni di vento e quando nevica. Dagli alberi tagliati nel modo che le mostro, anche se alla vista appariranno molto brutti nel primo anno, rinasceranno nel tempo di due anni altri rami nuovi, proprio nel punto di taglio e sotto di esso, riportando l’albero ad avere quella chioma rotondeggiante che è la loro conformazione ideale, come natura vuole.
Daniele Disingrini
(Cremona)
Proclami da facce di bronzo
Politici illusionisti. Adesso è ora di finirla
Gentile direttore,
mi permetta un piccolo commento sul grado di falsità e diciamo anche di faccia di bronzo che hanno i nostri politici nei confronti degli italiani me compreso. Ultimamente il nostro Presidente del Consiglio ha girato mezza Europa per cercare consensi alla nostra politica sia per quanto riguarda il lato finanziario sia per quello della immigrazione che tanto ci sta a cuore. Ritornato dall’Europa ha fatto un escursus di quanto raccolto e durante una sua visita al salone del mobile di Milano ha raggiunto l’apice di questa sua parodia boccaccesca e parlando di quanto l’Europa ci prenda in considerazione ha espresso un concetto legato ‘purtroppo’ al trascorso terremoto del centro Italia. Gentiloni ha detto: ‘…tra le altre cose stanzieremo ancora molti soldi per l’emergenza terremoto visto il grande risultato che abbiamo ottenuto con il lavoro che abbiamo fatto, interventi strutturali e anche di soccorso, un sistema che tutta l’Europa ci invidia’. Cosa ci invidia? Ma siamo sicuri che abbia parlato del terremoto? Peccato che in quelle sedi ci vadano solo gli illusionisti oppure i personaggi come il responsabile stesso tale signor Errani che dopo aver rovinato la sua regione Emilia Romagna in occasione della calamità che ben ricordiamo si è preso pure mezza Italia da… non so se ricostruire oppure continuare a demolire.
Pier Alfredo Gualdi
(Grontardo)
Nelle piece di Dario Fo
Feroce accanimento anti-cristiano
Signor direttore,
mentre i cristiani oggi nel 2017 sono massacrati per ogni dove sotto lo sguardo compiaciuto dell’Ue che alleva e difende le serpi arabe nel suo seno, altri girano impuniti a fare danno anti cristiano. Ad esempio Dario Fo in vita produsse e animò testi dove la militanza comunista e il feroce accanimento satirico anticristiano erano di una evidenza e di una tracotanza enorme, tracotanza dovuta alla certezza della impunità e dalla imbelle presenza cristiana che invece di ribellarsi assecondava il satrapo rosso. Oggi girano ancora per la provincia di Cremona teatri estivi dove si ripresentano piece di Dario Fo dove si mette alla berlina l’impresa di Cristoforo Colombo falsificando i dati storici.
Giuliano Galassi
(Cremona)
Ne soffrono molti vip
Malattia di Parkinson e uomini di successo
Signor direttore,
un aspetto da studiare è relativo a cause psicologiche con effetti psicosomatici che svilupperebbero la malattia di Parkinson. Tra questi lo stato emotivo di insicurezza, di preoccupazione e di timore che derivano dal sentirsi inadeguati ad affrontare il futuro, dopo che la vita fino a quel momento ha offerto il massimo successo e soddisfazioni.
La considerazione deriva dalla constatazione che molti pazienti malati di Parkinson, fanno parte del mondo dello spettacolo, del cinema e dello sport, ma anche della politica ai massimi livelli di potere. Non solo M.J. Fox, quindi ma tra gli attori anche Robin Wiliams, tra gli sportivi Muhammad Alì, tra i potenti Mao Zedong, Francisco Franco, Adolf Hitler, George Bush, solo per citarne alcuni, e la lunga lista rende plausibile questa ipotesi.
Claudio Maffei
(Fasano del Garda)
Scontro di civiltà
Signori, l’Eurabia è (quasi) una realtà
Egregio direttore,
i terroristi islamici hanno celebrato Pentecoste, facendo strage in due chieste copte. Superfluo ricordare che il macello egiziano, è solo l’ultimo di una lunga serie di ‘schiaffi’ inflitti agli infedeli che non hanno abbracciato la fede del Misericordioso (vale a dire il secondo nome di Allah). Come da copione, i pompieri curiali, si sono affrettati a minimizzare i fatti. Il numero due della Segreteria di Stato vaticana, l’arcivescovo Angelo Becciu, ha dichiarato che ‘Attaccano la pace con l’Islam. Ma il Papa non si fermerà’. All’Angelus, l’altro Misericordioso (vale a dire il secondo nome di papa Francesco) ha chiesto che ‘il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, ma anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi’. Negando l’evidenza dei fatti, nè l’uno, nè l’altro hanno riconosciuto la matrice islamica. Che sia per l’amore smisurato ad Allah, che papa Francesco in duemila anni di storia del cristianesimo risulta l’uomo di Chiesa più amato dagli adoratori della mezza luna? Lo scontro di civiltà è alle porte, l’Eurabia è (quasi) realtà. (...)
Gianni Toffali
(Verona)
Il caso cambonino
I cartelli multi lingue sono serviti a poco
Egregio direttore,
qui la definitiva risposta all’Assessore Alessia Manfredini in relazione a quanto detto l’altro giorno.
Sono lieto che l’assessore Manfredini mi chieda aiuto per insegnare educazione civica, sono disposto ad incontrarla, magari assieme a qualche rappresentante del quartiere Cambonino che vivendo dall’interno la situazione avrà suggerimenti più funzionali e utili dei miei.
Mi preme ricordare all’assessore che questa è l’efficacia dei suoi cartelli multi lingue e delle sue guardie ambientali. A tal proposito allego l’articolo del dicembre 2015, e se già allora l’assessore avesse avuto l’umiltà di leggere i commenti dei cittadini e prenderli in considerazione o almeno avere l’umiltà di accertarsene di persona...
Ma non è mai troppo tardi, assessore sa dove trovarmi. L’aspetto.
Marcello Ventura
(Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale)
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