L'ANALISI
17 Ottobre 2014 - 11:04
Oggi vorrei spezzare una lancia a favore di quegli alunni che ogni mattina devono caricarsi in spalla borse più grandi di loro. A dire il vero avevo preparato una lettera ironica dove scherzavo sul ‘sollevamento pesi’ quale sport fornito gratuitamente, ma poi l’ho stracciata perché di comico non c’è proprio niente, anzi. Proprio stamattina nell’aiutare una mia nipote di seconda media a caricarsi lo zaino sulle spalle, mi sono presa uno strappo alla schiena. Ho voluto pesare il suddetto zaino: 10 chili e settecento. Mi sono chiesta se sia normale che una ragazzina di poco più di trenta chili lo possa portare. Ho cercato di farle togliere qualche libro. Impossibile, pena la nota. Non vorrei essere quella che inventa l’acqua calda ma, mi chiedo, non si potrebbe far condividere i testi fra compagni di banco? Tipo: oggi io porto storia e tu porti matematica, eccetera. Troppo semplice? Forse io sono solo una vecchia nonna che dimentica sempre che il buonsenso non è più di moda.
Teresa Odelli
(Acquanegra)
La questione che lei pone è delicatissima per la salvaguardia della salute degli studenti più giovani. Vale la pena di ricordare le raccomandazioni del Consiglio Superiore della sanità, rilasciate con parere del 16 dicembre 1999 e recepite dal ministero della Pubblica istruzione. Il Consiglio «sottolinea la necessità, a scopo prevalentemente prudenziale, di seguire le seguenti raccomandazioni: che il peso dello zaino non superi un ‘range’ tra il 10 e il 15 per cento del peso corporeo. Il ‘range’ non può essere interpretato in senso rigido e vincolante perché andranno comunque considerate altre variabili come: la configurazione fisica dello scolaro con particolare riguardo alla massa muscolare ed alla struttura scheletrica, il tempo e lo spazio di percorrenza con il carico dello zainetto. (...) in soggetti di costituzione gracile e con scarsa massa muscolare, soprattutto se obbligati a percorrere lunghi tragitti, andrà incoraggiato il rispetto del range raccomandato. (...) In particolare opera di sorveglianza dovrà essere espletata prioritariamente dai genitori, dagli insegnanti e dai medici che entrano in contatto abituale od occasionale con il ragazzo (pediatra, medico di base, specialisti del Dipartimento materno-infantile, ortopedici, fisiatri)...».
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boschettidavide
17 Ottobre 2014 - 14:31
Basterebbe usare un Tablet e abolire i libri (quante piante salvate !!!) e comunque ai miei tempi (25-30 anni fa) mentre i prof spiegavano io prendevo appunti e non si usavano quasi mai i libri ..... ma qui bisogna combinare professori capaci di spiegare (e non ripetere e papera quello che si legge sul libro) e alunni capaci di prendere appunti !!!! Ma forse questa per noi italiani è ancora fantascienza !!!
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