L'ANALISI
22 Maggio 2023 - 05:10
CREMONA - Prima l'accoglienza festosa in piazza del Comune, poi una Cattedrale gremita da seicento ragazzi, cresimati e cresimandi provenienti dalla città e da tutta la diocesi, accompagnati da genitori, vicari d'oratorio ed educatori che ne seguono la formazione umana e cristiana.
Convocati, nel tardo pomeriggio di oggi, dal vescovo Antonio Napolioni, che ha presieduto, come ogni anno (ma stavolta in Duomo), un incontro di preghiera e di riflessione.
Dopo il canto introduttivo le testimonianze - semplici e profonde, salutate dagli applausi e dall'entusiasmo dei ragazzi - dei quattro diaconi che sabato 10 giugno diventeranno sacerdoti: Jacopo Mariotti di Cremona, Alex Malfasi di Castelleone, Andrea Bani di Agnadello, Claudio Bressani di Caravaggio. Per spiegare il senso della loro vocazione, quello del sacramento della cresima e per formulare un augurio agli adolescenti.
«Il diacono – ha detto tra l'altro don Jacopo – è l'uomo del servizio all'altare e alle persone che incontriamo nelle parrocchie». «Con la cresima riceviamo un seme che in noi incomincia a crescere», ha ricordato don Alex partendo dal proprio vissuto. Don Andrea ha citato le esperienze del Grest all'origine della sua vocazione, «gli educatori molto convincenti e contenti di quanto stavano facendo». Don Claudio, nella prospettiva dell'ordinazione, ha manifestato «gioia per il nuovo percorso che ci si apre davanti».
Poi è toccato al vescovo rivolgersi ai ragazzi, commentando il brano evangelico di Marta e Maria, amiche e discepole di Gesù, l'una intenta al servizio domestico, l'altra all'ascolto del Maestro.
E' partito, nel saluto, dallo splendore della Cattedrale, «scrigno di un tesoro come voi» e dalla similitudine delle ostriche, nelle quali un granello di sabbia basta a produrre le perle: «Anche noi siamo piccoli granelli di sabbia che possono diventare perle». Nella casa di Betania, Maria ascoltava Gesù mentre Marta serviva; nelle nostre case – ha detto a cresimati e cresimandi – vi sarà capitato che la mamma vi chiami ad aiutarla mentre siete bloccati davanti al pc o con il telefonino... Ma il messaggio che ci viene dal Vangelo è quello di una scelta, che si fa nel cervello, nel cuore, nell'animo. In ciascuno di noi coesistono due dimensioni, l'azione e lo stupore. Uno non può solo lavorare, né solo fare il filosofo, neppure soltanto pregare. «Per diventare una perla stupenda abbiamo bisogno di crescere nell'armonia».
E la strada ce la indica il comandamento dell'amore: «Amerai il Signore...e il prossimo tuo». Quale è dei due il più difficile? – ha chiesto monsignor Napolioni all'assemblea invitando ad alzare la mano. La maggioranza dei ragazzi ha ammesso che è più difficile amare il prossimo. Dunque – ha commentato - «siete ragazzi di preghiera... ma sapete che è difficile avere pazienza, perdonare, fare pace, e quanti bambini e ragazzi ne stanno pagando le conseguenze».
Fidandosi del Signore, facendo con lui il viaggio della vita, diventiamo invece più capaci «di dialogo, di ascolto, di servizio, di impegno, come quei giovani, angeli del fango, che in questi giorni cantando 'Romagna mia', si sporcano le mani spalando e aiutando» i colpiti dall'alluvione. Ai ragazzi ha perciò rivolto l'invito a essere 'attori', non solo 'spettatori' della vita, a saper coltivare insieme «Marta e Maria, in noi stessi, nella Chiesa e nella società».
La preghiera si è conclusa con il Padre nostro e con la consegna simbolica dei grembiuli, simbolo del servizio, ad una rappresentanza dei ragazzi.
E' seguita la cena al sacco in piazza Sant'Antonio Maria Zaccaria. In piazza del Comune poi lo spettacolo “Esprimi un desiderio”, proposto dal gruppo di teatro di integrazione “Il Carrozzone degli Artisti”, compagnia teatrale finalizzata all'inclusione sociale e alla cooperazione, nella quale interagiscono artisti normodotati e diversamente abili.
FOTOGALLERY: FOTOLIVE/LEONARDO CALVI
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