L'ANALISI
TANTAROBBA FESTIVAL: LA GALLERY
02 Settembre 2023 - 23:25
CREMONA - Un pubblico di diverse centinaia di ragazzi anche accompagnati dai genitori e molto entusiasmo: è la fotografia di piazza del Comune in occasione, stasera, del primo dei due appuntamenti del TantaRobba Sotto il Torrazzo, ‘coda’ settembrina del festival estivo. Comincia Neima Ezza, nome d’arte di Amine Ezzaroui. Si alzano i telefonini e cominciano le urla di festa. Apre con un’altissima citazione a Faber («dal letame nascono i fiori»), ma l’idillio dura poco.
Ci si chiede solo come possono aver reagito gli agenti delle Forze dell’Ordine presenti nell’udire il sublime verso «Fuck la polizia» nel brano dall’eloquente titolo «Rapina». Ci si chiede a chi siano rivolte le parole: «Non mollate, le difficoltà ci sono ma si superano», la tipica perla di saggezza che vorresti ricevere da una persona con problemi giudiziari, che poco dopo incalza con un altro verso di infinito pregio: «Il crimine ripaga». Sembra un po’ che questo paternalismo («A volta lasciate stare gli amici e passate del tempo con vostra madre») sia quasi un alibi per quello che emerge, invece, dai suoi testi: un messaggio diametralmente opposto. È questo paradosso a straniare, a non rendere credibile né quello che viene detto né quello che viene cantato. E non è snobismo, solo dubbi che assalgono.
Lascia poi il posto a RondoDaSosa. I due hanno realizzato insieme il brano «LEI», ma non l’hanno cantato insieme sul palco (forse per qualche dissapore sorto tra i due?). A naso mi sembra che RondoDaSosa (che nella vita reale sarebbe Mattia Barbieri, classe 2002) sia più in linea con il genere trap, con una componente più genuinamente rap. Il testo è nettamente più scorrevole e veloce, la musica più violenta. Non che mangi il palco, ma il movimento è tanto, rabbioso e muscolare. Uno sfogo. Di certo una testimonianza di qualcosa di duro, e forse anche di veramente autentico, a smuovere un’infelicità e una rabbia che si manifestano in testi al limite del disturbante e del disgustoso, che non riportiamo per decenza.
La cosa che stupisce, e che lascia un po’ l’amaro in bocca, è che tutta questa volgarità fine a sé stessa, che spesso sfocia in feroce violenza verbale, giustificate dalla retorica del quartiere e della periferia, vengono sganciate su un pubblico interamente composto di minorenni anche giovanissimi, ed è difficile credere che quello davanti al Duomo di Cremona, e con quel pubblico, fosse il contesto più adatto. La buona notizia è che domani sera alle 21, sempre in piazza del Comune, si esibirà Massimo Ranieri, che certo non ha bisogno di ulteriori presentazioni.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris