L'ANALISI
04 Dicembre 2025 - 17:07
CREMONA - Parlare di educazione civica nelle scuole è un investimento sul futuro della comunità, e per questa ragione questa mattina si è svolta al Liceo ‘Daniele Manin’ la conferenza ‘Costruire la cittadinanza: la sfida educativa del presente’.
È stata un’occasione per riflettere, insieme a molti giovani e ai rappresentanti delle istituzioni, su come diritti, doveri e partecipazione attiva possano diventare competenze quotidiane per una società più giusta.
La scuola, come ha ricordato la preside del Manin, Maria Grazia Nolli, «è una piccola società, ed è giusto che i ragazzi imparino a rispettare le norme e le regole, ma che capiscano anche quali sono i loro diritti, perché essere cittadini vuol dire consapevolezza, solidarietà e rispetto».
L’importanza dell’insegnamento dell’educazione civica, anche tramite conferenze come quella di ieri mattina, è stata rimarcata anche dal sindaco, Andrea Virgilio. «L’educazione civica investe tutti noi nella vita di tutti i giorni, e dobbiamo imparare ad essere attivi e ad avere pensiero critico. Dobbiamo agire per cambiare la società, e dobbiamo essere curiosi, chiederci il perché delle cose», ha affermato il sindaco.
Ma i veri protagonisti della conferenza sono stati i giovani, i futuri cittadini attivi di Cremona e del mondo. L’evento ha voluto portare esempi concreti di ragazzi e ragazze che si impegnano ogni giorno per costruire un mondo più giusto e solidale.
È il caso dei ‘caffè culturali’ organizzati dagli studenti della V B del classico insieme alla professoressa Barbara Zagni: un ciclo di conferenze presso il Piccolo Caffè Torriani in cui i giovani salgono sul palco e parlano alla comunità di temi di attualità come l’Intelligenza Artificiale o la violenza di genere, ma anche di miti e leggende.
Il progetto, nato in sinergia con don Roberto Musa, presidente della cooperativa ‘Fratelli tutti’, e con Crart (Cremona Arte e Turismo), si è svolto in un bar gestito da ragazzi fragili membri della cooperativa, dove i ragazzi del Manin hanno avuto modo di confrontarsi con una platea variegata: giovani, persone fragili, ma anche adulti e anziani.
«Noi non ci rapportiamo con persone fragili tutti i giorni - hanno raccontato Alice Mainardi, Beatrice Frazzi e Michela Badiglioni della V B - e questo progetto ci ha permesso di abbattere quelle barriere, fatte di pregiudizi e diffidenza, per scoprire l’interesse genuino e puro di questi ragazzi. Oltre alle competenze umane, questo progetto ci ha permesso di svilupparne altre più tecniche, come l’utilizzo delle fonti o il parlare in pubblico».
Ma ci sono molti modi per aiutare chi ne ha bisogno ed essere cittadini attivi. Uno di questi è la ‘peer education’, ossia l’educazione tra pari, una metodologia che affida agli studenti un ruolo attivo nella trasmissione di conoscenze e competenze tra coetanei. Come ha spiegato un gruppo di studentesse del Manin, in questo modo i ragazzi diventano protagonisti dell’apprendimento, condividendo esperienze e responsabilità con i loro coetanei, in un clima di fiducia che facilita dialogo e partecipazione.
Una cittadinanza attiva, infine, non può trascurare la tutela del patrimonio artistico-culturale e dell’ambiente. Gli studenti del Liceo, infatti, hanno parlato anche dei progetti svolti in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), in cui i giovani si impegnano a conoscere e valorizzare luoghi e storie poco conosciute, per poterli trasmettere ai concittadini e a chiunque sia interessato.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris