L'ANALISI
27 Settembre 2025 - 13:41
CREMONA - È una festa di musica, un varietà di note che lascia senza fiato. Nella seconda giornata di Cremona Musica i protagonisti sono gli strumenti, i visitatori e le molte iniziative che fanno di CremonaFiere una città delle note senza eguali in Europa.
Hanno visitato i padiglioni gli eurodeputati Mariateresa Vivaldini e Massimiliano Salini, accolti dal presidente della fiera, Roberto Biloni, insieme al direttore Massimo De Bellis.
«Avere la fortuna di ospitare parlamentari europei o rappresentanti del governo, come accaduto nel giorno dell’inaugurazione, è importante – spiega Biloni – perché possono toccare con mano che cosa sia Cremona Musica, quanto la tradizione liutaria e musicale sia radicata nella nostra città. Conoscendo direttamente le cose, un politico chiamato ad agire su scenari ampi può capire e misurare meglio le proprie azioni».
Questo vale per le autorità, ma anche per i visitatori, tra cui tanti giovani e studenti. Un gruppo di studentesse arriva dalla Serbia: assiste all’incontro dedicato al pianoforte che suona da sé e rimane colpito dalla vivacità dell’evento.
«Mai visti tanti violini insieme», dice una ragazza con i capelli rosa. «Mi piacerebbe venire qui a studiare».
Marta Colpo e Gabriele Leomanni, rispettivamente di Varese e Como, condividono la passione per la musica: «Ci ha detto il nostro prof di venire a Cremona – raccontano –. È la prima volta. È una fiera bellissima, piena di musica e di strumenti di grande qualità». Marta guarda la mamma sorridendo: l’obiettivo è anche acquistare un violino.
Cremona Musica non ha confini, ma vive di una molteplicità di codici e suggestioni che si colgono nelle diverse sezioni: Mondomusica, Acoustic Guitar Village, Electric Sound Village, Cremona Winds, Piano Experience e Accordion Show. Nell’ordine: violini, chitarre acustiche, chitarre elettriche, mandolini, strumenti a fiato, fisarmoniche e pianoforti.
L’Acoustic Guitar Village «è ormai al decimo anno all’interno di Cremona Musica – afferma il curatore Alessio Ambrosi –. Proponiamo un’arte commerciale, mostre culturali, conferenze di approfondimento sulla liuteria, con un focus dedicato alla chitarra dell’800. Abbiamo poi quattro palchi live per una non-stop musicale: quest’anno debutterà il Cremona Gypsy Jazz Meeting. C’è solo l’imbarazzo della scelta».
Stefano Prinzivalli, curatore della sezione Electric Sound Village, spiega: «Alla seconda edizione della nostra presenza in fiera abbiamo voluto regalare ai visitatori un’imponente mostra intitolata Pagine di Rock, con 220 riviste incorniciate, 60 manifesti originali dell’epoca e 35 documenti appartenenti a grandi musicisti o band del passato. Ci sono poi due palchi per i live e il doppio degli espositori rispetto all’anno scorso».
Adrian Egli arriva dalla Svizzera e mostra i gioielli della sua collezione di chitarre elettriche vintage: fanno bella mostra una Gibson Allgold degli anni Cinquanta e una Gibson ES-330 TD del 1963. «Sono chitarre uniche – racconta –. L’idea è che possano tornare nelle mani dei musicisti. La mia passione è la musica, unita al collezionismo, ma mi piacerebbe che questi pezzi potessero tornare a fare rock».
Gianfilippo Fancello di Alcam Eko non ha dubbi: «In una fiera importante come Cremona Musica non possono mancare le Martin, chitarre uniche, inserite nell’Acoustic Guitar Village – afferma –. Ci siamo da sempre, da quando la mostra si è trasferita da Sarzana a Cremona. Sappiamo che gli appassionati ci aspettano e quest’anno abbiamo voluto portare l’intera serie Martin del 2025: capita raramente di vederle tutte insieme. Abbiamo anche una cabina acustica dove i clienti possono provarle».
C’è poi il mondo delle fisarmoniche: Marino Lorenzini ne ha più di 200, una passione che coltiva da anni. «Le più ricercate sono le fisarmoniche degli anni Sessanta e Settanta, così non se ne fanno più. Tutte rigorosamente realizzate a mano».
Lorenzo e Jurgan Raduca, di origini rumene ma provenienti da Genova, raccontano: «Nella nostra tradizione si suona col piccolo fuori, con la voce che somiglia a quella dell’organo».
Daniela e Tonno Alessandrini: «Castelfidardo è insieme a Stradella uno dei distretti della fisarmonica. Siamo rimasti in pochi, ma manteniamo forte la tradizione artigiana. Certo, il mercato cinese è duro da battere, ma noi puntiamo sull’unicità dei nostri pezzi».
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