L'ANALISI
CREMONA. IL RESTYLING
17 Agosto 2025 - 05:10
CREMONA - «La prima sala ragazzi è nata a Cremona: creata nel 1941 dalla direttrice Virginia Carini Dainotti, luogo destinato all’utenza dai 6 ai 16 anni che, fino ad allora, era esclusa dai servizi della biblioteca e poteva affidarsi solo alle biblioteche scolastiche», racconta con orgoglio Raffaella Barbierato (nella foto sotto), attuale direttrice della Biblioteca Statale che insieme a Paolo Pueroni sovrintende all’arrivo dei nuovi arredi per la Sala ragazzi, destinata, col prossimo autunno, a cambiare volto.
«È un’istituzione per la città, ma come ogni istituzione, per svolgere le proprie funzioni si deve adeguare ai tempi — afferma —. Grazie ai fondi del Ministero della Cultura, abbiamo acquistato i nuovi arredi che cambieranno le modalità di fruizione della sala». Sedute colorate, grandi banchi, scaffali ancora da montare, una pedana, una parete su cui proiettare film e video.
«La sala sarà divisa in diverse zone, quella centrale sarà dedicata alla lettura e allo studio, ci saranno scaffali in cui i libri verranno cambiati e aggiornati con frequenza per offrire una scelta sempre aggiornata — spiega Barbierato —. L’approccio al libro sarà diversificato, ci sarà un laboratorio dedicato alla costruzione del libro come oggetto culturale, dalla preparazione della carta alla rilegatura. Le attività laboratoriali avranno grande evidenza. Sarà possibile proiettare film e utilizzare video nella parte ad anfiteatro con sedute colorate, ci sarà poi una parte della sala con una pedana e tutto il necessario per dare spazio all’espressività teatrale. L’idea, poi, in una sala recuperata ad hoc, è quella di lavorare sulle produzioni e i linguaggi multimediali. Stiamo capendo se per le nuove tecnologie ci verrà in aiuto il Ministero della Cultura».
Nella quiete di metà agosto la Biblioteca statale si rinnova e lavora per stare al passo con i tempi, fedele a sé stessa ma sempre più proiettata verso la funzione di una public library, un luogo aperto e in cui la conservazione del sapere va di pari passo con la sua fruizione sempre più partecipativa: «Nessuna volontà di rinnegare la priorità del libro e della parola scritta e letta, ma crediamo che l’educazione alla lettura possa essere realizzata anche attraverso esperienze coinvolgenti e di carattere laboratoriale, attingendo dal teatro e dai linguaggi visivi — conclude Barbierato —. L’idea è quella di mettere in atto strategie partecipative che possano fare della Sala ragazzi uno spazio creativo, luogo in cui non solo leggere e consultare libri, ma fare esperienza della parola scritta, declinata nelle sue diverse modalità. Il dialogo con i nostri utenti si realizza anche in questi cambiamenti. È il caso della Sala Lazzari, ormai un punto di incontro, uno spazio aperto che tiene conto dei suggerimenti e delle necessità espresse da chi la frequenta. Per questo abbiamo allestito tre postazioni internet e studio; in questi giorni la sala Lazzari rimane aperta dalla 9 alle 12, nel segno di una Biblioteca aperta alla città».
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