L'ANALISI
15 Agosto 2025 - 11:00
CASTELVETRO PIACENTINO - Street artist per passione diventato talentuoso professionista, ha realizzato migliaia di opere in 44 nazioni e partecipato ad oltre 120 festival: ‘Hello Marte’, all’anagrafe Marcello Roveda, da 29 anni trasforma i muri di edifici pubblici e privati in veri e propri capolavori. Affidando ai colori, alle scritte e ai disegni anche significati importanti e storie. Nato a Milano, residente a Castelvetro, ha fatto del mondo il suo atelier a cielo aperto, portando ovunque la sua arte. Non un semplice writers, perché con le bombolette spray intende trasmettere messaggi profondi. Come quello che sta venendo alla luce in tangenziale a Cremona: sulla facciata di un neonato centro sicurezza sta rendendo omaggio ai giudici Falcone e Borsellino.
«Ho studiato al liceo scientifico, pur amando già l’arte. Realizzavo scritte, perché col disegno non mi sentivo particolarmente preparato. Ho cercato fin dal principio di avere un timbro riconoscibile, ma ammetto che inizialmente non era possibile vivere di quello – spiega Marcello, che oggi ha 42 anni e ha saputo trasformare l’hobby in un lavoro a tutti gli effetti –. Per me ogni opera significa energia. Così, piano piano, alle parole si sono aggiunte le immagini. Ho dipinto ovunque, in particolare in Brasile, Stati Uniti, Messico, Africa occidentale. In Senegal sono stato chiamato a dipingere l’ambasciata italiana (la prima al mondo trasformata in questo modo, ndr): due mani che si stringono, con i colori delle bandiere dei due Stati».
Numerose anche le opere commissionate da privati: bar, ristoranti, negozi, ditte, lussuose abitazioni: «Ho lavorato parecchio a Porta Nuova e al Bosco verticale, ad esempio. Ho dipinto lo stadio del Piacenza calcio così come quello del Sassuolo, ho lavorato per Moschino, Bocconi, Pandora, per la sede Google di Milano. Mi è capitato di dipingere in appartamenti senza conoscere il proprietario. Spesso mi viene data un’idea di massima, faccio un progetto in digitale ma mentre il lavoro è in esecuzione potrebbero scaturire modifiche, perché quando si dipinge con le bombolette spray l’effetto è totalmente diverso. Devo dire che tutti si fidano».
Marcello ha realizzato bellissimi murales anche nella Bassa Piacentina (proprio a Castelvetro, così come a Caorso su input del Comune) e nel Cremonese, come ad esempio al cimitero di Voltido dove ha raffigurato il Buon pastore con le pecore. «In quel caso ho inserito anche il mio cane Hemingway – spiega –, una sorta di firma aggiuntiva che introduco talvolta».
Inevitabile chiedergli quale opera gli manchi e vorrebbe invece realizzare: «Mi piacerebbe decorare l’interno di una chiesa, in fondo è qualcosa che veniva fatto già secoli fa seppure con tecniche differenti – dice ‘Hello Marte’, nome scelto in quanto Marcello significa proprio ‘piccolo Marte’ –. In futuro vorrei anche realizzare opere ancora più significative e simboliche, con dietro una storia da raccontare. Proprio come quella fatta per Pesaro-Urbino capitale della cultura italiana 2024». Non manca un sogno extra graffiti: ha studiato violino e vorrebbe suonare musica blues.
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