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CREMONA

“Vespe di sera”, in centro romba il suono del mito

Oltre duecentocinquanta Vespe, martedì sera, hanno invaso la città. Con loro anche una decina di Lambrette. Il raduno organizzato dal C.A.V.E.C. accresce le adesioni ad ogni edizione

La Provincia Redazione

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25 Giugno 2025 - 12:59

CREMONA - Oltre duecentocinquanta Vespe, martedì sera, hanno invaso il centro di Cremona. Con loro anche una decina di Lambrette. E se un tempo tra chi possedeva questi due scooter c’era una sorta di antagonismo oggi, entrambi, raccontano un’epoca e alimentano reciprocamente il loro “mito”. Divenuto ormai un appuntamento tradizionale, il raduno organizzato dal C.A.V.E.C., accresce le adesioni e il consento dei partecipanti ad ogni edizione.

«Abbiamo voluto spostare l’evento ad inizio estate – spiega il presidente del club Claudio Pugnoli –. Una decisione che ha incontrato il consenso degli appassionati. Il risultato è stata una serata memorabile di passione ma anche di promozione della nostra bella città. Grazie alla Amministrazione che, ancora una volta, ci ha offerto la suggestione del cortile Federico II, Piazza Stradivari che abbiamo completamente riempito con i motoveicoli e la possibilità, scortati dalla Polizia Locale, di percorrere le vie del centro storico. Rinnovo la mia gratitudine anche ai docenti e agli studenti dello IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) di Cremona che hanno confermato il carattere accogliente e generoso della nostra gente, offrendo il momento conviviale dei partecipanti. E infine voglio ricordare lo staff e i tanti soci del C.A.V.E.C.che si sono impegnati per organizzare questa serata».

Vespe e Lambrette sono arrivate da ogni dove. Da tutta la Lombardia ma anche dalle regioni vicine. I più ardimentosi, con i loro scooter sono arrivati dalla provincia di Padova e da quella di Verona. Ai soci dei Vespa Club di Montebelluna e Penscantina è andato un riconoscimento speciale. Così come sono stati premiati i sodalizi più numerosi. Su tutti i vespisti di Castelleone (con 22 veicoli) che hanno preceduto, di poco i colleghi di Pizzighettone e quelli del Vespa Club Cavallo di Salsomaggiore, nel parmense, e di Manerbio, nel bresciano. E, infine, le comitive dal reggiano, dal Lodigiano e dal mantovano. Tantissimi i modelli rappresentati, capaci di raccontare tutta la storia della Vespa.

Ci sono le “faro basso” dei primi anni Cinquanta, rese famose da Audrey Hepburn e Gregory Peck in “Vacanze Romane”, le successive “struzzo” che segnano il passaggio al faro sul manubrio, o i modelli degli anni Sessanta con la GS fino alle Primavera e ET3, vere e proprie icone degli anni Settanta. Fino ad arrivare ai modelli di oggi, istant classic destinati a diventare (ancor prima di invecchiare) oggetti da collezione. Prevalentemente si tratta di modelli perfettamente conservati o restaurati. Ma non manca qualche curiosità. Come l’esemplare dipinto con il tricolore, quasi a sottolineare che la “Vespa” da quasi ottant’anni è un simbolo dello stile italiano.

Così come resta un “mito” capace di unire le generazioni. Anche martedì, infatti, non mancavano tanti giovanissimi con le loro “cinquanta special”, o, bambini costretti (per ora) al posto del passeggero sullo scooter del loro papà. In questo le “Vespe di sera” non sono solo un vero e proprio museo viaggiante, ma rinnovano una “passione” capace di superare i confini della storia ed essere ancora straordinariamente moderno, attuale e, soprattutto, affascinante e coinvolgente.

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