Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA FESTA DELLA REPUBBLICA

2 giugno, le esercitazioni in piazza Roma: la divisa seconda pelle

I giardini pubblici ‘cittadella della sicurezza’ con forze dell’ordine e squadre di soccorso. Stand affollati e applausi per le esibizioni: l’abbraccio alla comunità e l’inno alla fiducia

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

02 Giugno 2025 - 17:55

CREMONA - Piazza Roma è una cittadella della sicurezza, solenne e festosa, in cui le caserme e i comandi – solitamente celati dietro mura austere – prendono forma plastica e accessibile, nel teatro urbano della democrazia. Sotto lo sguardo delle Naiadi, nella Festa della Repubblica, i giardini si fanno palcoscenico per uomini e donne in divisa che si offrono al pubblico come parte viva della nostra storia condivisa. Sono figli e figlie della Costituzione, volti dell’impegno quotidiano. Dai monti del Friuli alle coste assolate della Sicilia, oggi si ritrovano qui, a Cremona, abbracciando una comunità che li accoglie con occhi colmi di gratitudine.


Un’agente della polizia di Stato tende un piccolo tricolore a un bimbo in passeggino, come in un passaggio di testimone tra generazioni. Attorno, colleghi e colleghe guidano i più giovani attraverso un percorso a ostacoli con occhiali che simulano la visione offuscata: un gioco, certo, ma anche un’esperienza, per comprendere da vicino la difficoltà e il valore della lucidità nei momenti critici. In un angolo, un’icona del passato rievoca il fascino senza tempo del dovere: una Fiat 1300 del 1961, fianco a fianco con una moto Guzzi della Polstrada datata ’68, come reliquie laiche di un’Italia che cresce e si trasforma.

Poco distante, una valigetta cattura gli sguardi: è il kit della Scientifica, silenzioso ma eloquente testimone delle indagini che ricostruiscono la verità con pazienza e rigore. In un angolo dei giardini, la bardatura cerimoniale dei cavalli della polizia diventa poesia in movimento: un’elegante sfilata che sa di fiaba e disciplina, tra il fruscio del verde e il brillare discreto delle fibbie. Ma l’incanto continua. I carabinieri in uniforme, la Guardia di finanza con strumenti d’avanguardia, i vigili del fuoco con i loro mezzi speciali, gli agenti della polizia locale che accendono le sirene delle moto, come un richiamo gioioso all’attenzione. Un cellulare della polizia penitenziaria staziona accanto a un piccolo prodigio tecnologico: un robottino cingolato dell’esercito che, come un insetto metallico, ondeggia per la piazza issando il tricolore con fierezza.


Non solo mostra, ma anche dimostrazione. Il comparto della Difesa svela strategie e strumenti per disinnescare ordigni, mostra armature tecnologiche del peso di 40 chili, apparati radiografici, cannoni ad acqua, innovazioni che sembrano venire da un futuro già presente. E poi ci sono loro, gli angeli del soccorso. La Croce Rossa, l’Areu, la Protezione civile: i cuori generosi che rispondono quando la vita vacilla. Allo stand, manichini insanguinati come in un film di Dario Argento preparano il pubblico a ciò che sta per accadere.

Il momento culminante arriva con la simulazione di un incidente stradale: una bicicletta incastrata sotto una monovolume, un uomo immobilizzato, urla, caos. Le sirene dei pompieri squarciano l’aria, gli specialisti dell’Areu spuntano come angeli fluo ed eseguono procedure di stabilizzazione con una calma che rincuora, mentre i vigili del fuoco sollevano l’auto con un cuscino pneumatico. Il conducente è cosciente, ma intrappolato: il soccorso diventa salvezza, la corsa verso l’ospedale è una promessa mantenuta.


Tutto accade sotto una sinfonia di bandiere: il verde, il bianco e il rosso sventolano dove fino a poche ore fa dominava il grigiorosso, nello spazio della festa-promozione della Cremonese, porta del paradiso e catino infernale ribollente di gioia. Stessa piazza, ma una nuova liturgia collettiva. Attorno alla pagoda, ora si tifa per i tutori dell’ordine: non eroi inaccessibili, ma compagni di strada, garanti silenziosi della nostra libertà. Cremona, per un giorno, si fa specchio della Repubblica: inno alla sicurezza, alla memoria, alla speranza. E alla fiducia, quella che nasce quando la divisa incontra il sorriso di un bambino.

ESERCITO: PILLOLE DI 'STRADE SICURE'

Sotto gli occhi attenti di adulti e bambini, l’esercito dà prova della sua preparazione e del suo impegno quotidiano per la sicurezza del Paese. Nella Festa della Repubblica, i militari della caserma Col di Lana scendono in campo non con armi da parata, ma con dimostrazioni che raccontano storie vere, fatte di dedizione e sangue freddo. Così, nel cuore dei giardini pubblici di piazza Roma, si susseguono esercizi di resistenza e coordinazione: corde tese, pesanti palle mediche, pneumatici trascinati con forza.

Ma è la dimostrazione operativa del progetto ‘Strade Sicure’ a catturare l’attenzione di tutti. Un soggetto armato di coltello viene affrontato con calma, metodo, lucidità. I militari si muovono rapidi, sicuri: posizionamento tattico, comunicazione efficace, tecniche di immobilizzazione. Tutto avviene con il massimo rispetto del principio del giusto uso della forza. I gesti parlano di addestramento, i movimenti raccontano il valore di chi, ogni giorno, veglia sull’Italia. Alla fine, tutti sull’attenti. Scrosciano gli applausi. Non è solo una dimostrazione: è un tributo al coraggio silenzioso di chi serve, sempre.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400