Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

Sikh: in migliaia al corteo, ma il Khalistan divide

Celebrato il Vaisakhi, il capodanno punjabi tra inni sacri e banchetti all'insegna della condivisione. E le bandiere indipendentiste restano fuori

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

19 Aprile 2025 - 19:19

CREMONA - Migliaia e migliaia di sikh hanno ‘invaso’ pacificamente il piazzale dello stadio Zini per i festeggiamenti del Vaisakhi, il capodanno del Punjab. L’imponente e coloratissimo corteo si è snodato, per la prima volta a causa dell’allerta meteo che ha imposto un nuovo percorso, da piazzale degli sportivi allo stadio, passando per porta romana e porta Venezia. All’appuntamento ricorrente hanno partecipato cittadini originari della regione nel nord dell’India da tutta la provincia e non solo.

Un importante momento di ritrovo per una delle più numerose comunità immigrate che popolano il territorio cremonese. Il corteo, preceduto dai tradizionali balli cerimoniali e dalla squadra di fedeli armati di scope, è stato aperto dal carro dal quale venivano scanditi gli inni sacri del Nagar Kirtan. Nel piazzale dietro lo stadio poi non sono mancati i classici banchetti all’insegna della condivisione: ciascuna famiglia si è organizzata per cucinare qualcosa e, dai furgoni carichi di prodotti, cibi e bevande sono stati distribuiti a tutti i presenti.


Proprio all’ingresso di piazzale Luzzara si sono registrati anche alcuni momenti di tensione. All’origine c’era la questione sentitissima dalla comunità sikh cremonese delle bandiere del Khalistan, lo stato punjabi rivendicato dagli esuli politici sparsi per il mondo. Quest’anno le bandiere indipendentiste non erano state autorizzate degli organizzatori della manifestazione.

Il gruppo di manifestanti per il Khalistan tenuto fuori dalla piazza

«Anche loro hanno paura del governo – denunciano i manifestanti pro Khalistan parlando del consiglio del tempio di Pessina cremonese – ma noi continueremo a manifestare. La gente è dalla nostra parte ma viene minacciata: tanti hanno paura a farsi vedere con una bandiera perché le fotografie vengono mandate all’ambasciata, al governo. E se si torna in India a quel punto si rischiano ritorsioni». E così i vessilli sono spuntati lo stesso, a margine della piazza, portati da un determinato gruppo di manifestanti.

A impedire l’accesso dei dimostranti all’area dei banchetti c’era anche un doppio cordone di polizia e carabinieri. «Unica soluzione, Khalistan» scandivano gli indipendentisti. E tra la folla festante sono stati tanti quelli che si sono fermati ad ascoltare gli slogan, a guardare le bandiere gialloblu confinate a margine della manifestazione. Dopo l’arrivo del carro cerimoniale la manifestazione è nel pomeriggio tra colori, cibi, turbanti e... polemiche. «Ma ne parleremo domani al tempio. Tanti vogliono sapere perché ci hanno lasciato fuori».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400