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CREMONA TRA FORMAZIONE E DIRITTI

L’Onu sbarca al Ghisleri: la diplomazia è un gioco da ragazzi

Gli studenti simulano l’assemblea delle Nazioni Unite

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

28 Gennaio 2025 - 20:49

CREMONA - Ognuno ha la propria cartellina con sopra il paese che rappresenta: Cina, Singapore, Stato del Vaticano, Russia, America, Bozuana. È così, riuniti in aula magna per il monteore di gennaio, che gli studenti del Ghisleri hanno simulato i lavori dell’assemblea dell’Onu.

Puntuali, alle 7,50 si presentano ai tavoli d’accoglienza, ritirano la loro play box e una scatola con acqua e cibo per la lunga sessione. Intorno, bandierine di ogni Paese, slide che illustrano i passaggi successivi della mattinata, tutto sulle tonalità dell’azzurro che caratterizza la bandiera delle Nazioni Unite.
Al suono della campanella i lavori dell’assemblea dell’Onu iniziano e sul tappeto ci sono le questioni scottanti del nostro presente: la pace del mondo, le migrazioni, i cambiamenti climatici. E in fondo la necessità di considerare la Terra come patria dell’umanità, per dirla con Edgar Morin.

Il tema del giorno è ambizioso: ‘Come possono le Nazioni Unite favorire una cooperazione globale efficace per prevenire e risolvere i problemi globali garantendo al contempo la protezione dei diritti umani e dei popoli del mondo?’. In aula magna ci sono circa 150 ragazzi: in silenzio si ascoltano a vicenda, ognuno espone la posizione del proprio Paese, portano le proprie considerazioni, Giada Targa rappresenta la Grecia e con tono sicuro afferma: «Siamo pronti a collaborare con altre nazioni per costruire un futuro migliore. Siamo pronti a trovare soluzioni innovative e a costruire un dialogo che metta al centro valori universali come la pace, la giustizia e la dignità umana».

Alessandro Rossetti parla per la Svizzera e sottolinea la natura neutrale della confederazione, ma anche la disponibilità a offrire il proprio contributo alla pace globale, proprio dall’alto della sua storica neutralità.
Alessandro Zorza, in rappresentanza della Svezia, esordisce: «Onorevoli delegati, stimati membri del presidio, illustri ospiti...». Il tono è solenne, il silenzio assoluto, l’attenzione si percepisce.

A moderare gli interventi è Axel Superchi, al quale si deve anche l’organizzazione e l’ideazione del progetto: «Ci lavoriamo, insieme ai rappresentanti di istituto e a un team affiatato, da un mese e mezzo. E ora la nostra idea ha trovato corpo. Abbiamo chiesto ai ragazzi di giocare con noi e di affrontare seriamente e con consapevolezza i grandi interrogativi del nostro presente — spiega —. Abbiamo cercato documenti, scaricato informazioni dal sito della Cia, fatto tradurre dai nostri colleghi e dai docenti le parti più ostiche. E preparato i materiali dei giochi che verranno condotti nelle singole classi, tutti materiali in cui è determinante mettere a punto conoscenze e competenze. Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione dei docenti, di tutto il personale della scuola».

Alla fine dei discorsi, i delegati hanno dovuto trovare alleanze possibili, poi il gioco è passato alle classi e alla risoluzione dei quesiti e dei giochi nelle classi. Fra i migliori ‘diplomatici’, Lorenzo Ciobotaru, esponente dello Stato del Vaticano: «Lo Stato che rappresento la sa lunga e poi alla fine ho dato la benedizione», ironizza. Ma intanto, si è costruito un’alleanza di sessanta Paesi. Sono serissimi gli studenti del Ghisleri: ad osservarli i docenti Ilaria Barbieri e Antonella Capelli. Commentano: «Sono bravissimi, impegnati e serissimi nello svolgere i loro compiti. Ci hanno riempito il cuore». La vicepreside, Gloria Grazioli: «Hanno fatto una cosa incredibile, hanno avuto determinazione e sono riusciti ad integrare il progetto che stiamo portando avanti e che ci porterà dalla Giornata della Memoria alla Festa dell’Europa».
Con una mattinata pensata e realizzata con passione e partecipazione.

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