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QUARTIERE PO A CREMONA: LA RIQUALIFICAZIONE

‘Casa del cotto’: fumata bianca per l’ex fornace

Nei forni della Frazzi troverà spazio l’associazione culturale

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

15 Gennaio 2025 - 05:25

CREMONA - Il treno della riqualificazione urbana fa tappa al quartiere Po. E al cuore dell’intervento di recupero sta il cantiere principale, quello che farà rivivere gli spazi dell’ex fornace Frazzi. Attorno alla fabbrica, che per decenni ha determinato l’evoluzione del quartiere sorto attorno ai suoi forni, sono stati montati di recente i cantieri per il restauro. Lunedì il sopralluogo: hanno partecipato il sindaco Andrea Virgilio, l’assessore alla Cultura Rodolfo Bona, il dirigente del settore Programmazione, progettazione, esecuzione e manutenzione Giovanni Donadio. L’operazione, che prevede il rifacimento della copertura, il consolidamento delle strutture, l’installazione di serramenti esterni di chiusura, le finiture interne, gli impianti tecnologici a servizio della struttura e la sistemazione degli esterni, vale oltre un milione di euro: per la precisione 1.138.694 euro, 595.436 da fondi del Pnrr e Fondo Opere Indifferibili (Foi), e altri 543.257 cofinanziati dal Comune.

«L’intervento – spiega l’amministrazione – si inserisce nel più ampio programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare ‘PINQuA’ relativo all’intero quartiere Po. Oltre al recupero dei due forni della Frazzi, il piano prevede la riqualificazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Vecchia e in via Valdipado, degli impianti sportivi comunali al Po e del nuovo polo dell’infanzia Martiri della Libertà oltre a progetti relativi a infrastrutture viarie e riqualificazione di spazi a verde pubblico».

A completamento della riqualificazione della fornace è previsto l’intervento di demolizione del muro di delimitazione del parco Ugo Tognazzi lungo viale Po che migliorerà la visibilità dell’intero comparto. Quanto alla nuova funzione dell’ex struttura industriale, i proverbiali giochi sembrano fatti: al primo piano troverà spazio l’attività dell’associazione culturale ‘Centro studi laboratorio del cotto’. Al piano terra è prevista la realizzazione di una sala polifunzionale da adibire all’occorrenza all’esposizione dei manufatti in cotto, attività in forte attinenza con il complesso dando vita ad una suggestiva continuità tra le strutture dell’impianto produttivo e le attività dedicate alla riscoperta, allo studio e alla valorizzazione della tradizione manifatturiera. Sempre al piano terra vi sarà la zona di cottura dei prodotti in argilla con forno dedicato». Una soluzione che arriva dopo le proteste dell’associazione sull’insufficienza di spazi negli spazi della nuova sede.

«Per l’amministrazione – spiega Virgilio – era importante trovare una soluzione che, nel riqualificare una parte di importante della città, quella che ospita l’ex Area Frazzi e le sue antiche fornaci, potesse dare all’associazione una sede più prestigiosa, rispettosa delle origini e dell’identità storica di quei luoghi, da sempre simbolo di una tradizione cremonese. I Fondi Pnrr hanno fornito l’occasione che il Comune ha colto cofinanziando la riqualificazione del comparto. Questa era la visione: rigenerare spazi che erano in disuso dagli anni Sessanta inserendoli in un recupero complessivo del quartiere che tiene conto anche di altri interventi: oltre ai due parchi Sartori e Tognazzi, già completati, anche il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Vecchia e via Valdipado, la sistemazione degli impianti sportivi comunali al Po, il cantiere in cui sta sorgendo il nuovo Polo dell’infanzia Martiri della Libertà, e la ridefinizione delle aree verdi e della viabilità che ne seguirà. Grazie a queste opere il quartiere Po cambierà presto volto e avrà a disposizione — con il contributo e il lavoro degli assessori Luca Burgazzi e Paolo Carletti, che ringrazio — nuovi spazi espositivi e di aggregazione aperti a tutti».

All’accordo finale ha lavorato fin dall’inizio del mandato l’assessore Bona, che ieri ha illustrato ai rappresentanti del laboratorio la nuova destinazione delle vecchie fornaci: «È stata l’occasione per vedere intanto lo stato di avanzamento dei lavori – precisa – ma anche per mostrare dal vivo gli spazi destinati alle attività di laboratorio, al forno, al deposito dei materiali di cottura e tutta l’area dell’antico forno storico di cottura dei materiali che diventerà uno spazio espositivo, per allestimenti permanenti ma anche temporanei».

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