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CREMONA: LA GALLERY

La domenica del Torrone: giornata magica, il centro seduce tutti

Visite guidate sold out, coda ai piedi del Torrazzo, l'incontro con Carlo Cracco ed Edoardo Raspelli e la rievocazione storica del matrimonio fra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

10 Novembre 2024 - 20:03

CREMONA - Che gioia vedere la città illuminata a festa e sorridente per l’immancabile buon umore che instilla la Festa del Torrone, promossa da Sgp Eventi di Stefano Pelliciardi in sinergia col Comune e il sostegno degli sponsor Rivoltini, Sperlari, Vergani e Cremona Po. Un sabato interlocutorio e una domenica da incorniciare. Questo il commento a caldo a poche ore dalla chiusura del fine settimana più dolce dell’anno e proiettati verso il prossimo che chiuderà la 27ª edizione della festa.

I NUMERI

A dare conto dell’afflusso in città per la Festa del Torrone sono i numeri che confermano come la kermesse muova l’interesse di migliaia di persone. Sono stati oltre 200 i camper parcheggiati per il fine settimana presso il piazzale Atleti azzurri d’Italia. Sono stati 150 i passeggeri delle crociere fluviali, in parte penalizzate dalla nebbia, una cinquantina i gruppi organizzati che hanno richiesto guide locali. I bus turistici sono stati 28 sabato e 78 oggi. Circa 2.000 sono stati i passaggi presso l’infopoint di piazza del Comune, 2.166 gli ingressi al Museo del Violino e 855 quanti hanno assistito alle audizioni. In 1.976 hanno visitato il complesso monumentale di piazza del Comune: dal Torrazzo, al Battistero, al museo diocesano. In 5.919 hanno varcato il portone di palazzo Comunale, mentre 800 sono stati i passeggeri che hanno utilizzato il trenino Sperlari.

IL BILANCIO

Stefano Pelliciardi di Sgp Eventi non ama fare bilanci a metà del cammino: «Il primo fine settimana si conferma sull’affluenza del 2022, un’edizione importante. Quella dell’anno scorso fu un’edizione record e quindi scarsamente paragonabile. La festa si conferma un motivo di richiamo per la città di prim’ordine». Massimo Rivoltini dell’omonima azienda parla di «un inizio di festa interlocutorio, ma la domenica non smentisce le attese. Come sempre il primo week end fa da traino a quello successivo. Il successo mediatico è in crescita così come la soddisfazione di chi partecipa alla festa e spesso vi ritorna per più volte».

LA RIEVOCAZIONE STORICA

In 150 figuranti hanno sfilato per le vie del centro storico da piazza Sant’Agata a piazza del Comune, lungo quella via magistra che nel XV secolo vide re e imperatori visitare la città. La rievocazione del matrimonio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza il 25 ottobre 1441 è un classico nel palinsesto della festa che richiama l’attenzione delle migliaia di visitatori e che fa ripiombare la città nelle atmosfere magiche del Rinascimento. Sbandieratori, lunghi broccati si raso, eleganti abiti principeschi tutto nel segno di un’eleganza di altri tempi, quasi da favola. A vestire i panni della corte sforzesca i figuranti di Castelvetro, in provincia di Modena.

Beatrice Incerti dal 2019 veste i panni della duchessa di Cremona, mentre il capitano di ventura è al secolo Massimo Pellati: «Un’unione senza litigi — assicurano i due futuri sposi, uniti da un sì che dura da cinque anni —. È ogni volta un’emozione, ma i nostri rispettivi marito e moglie ci guardano a distanza». Il marito di Beatrice Incerti veste i panni dell’armigero: «Sono la guardia del corpo della duchessa, e io intanto la controllo», dice con ironia Matteo Pradelli. Barbara Ghibelli è invece una dama del corteo e moglie nella vita di Pellati che veste i panni di Francesco Sforza e con altrettanto spirito emiliano commenta: «Ma se vuole, glielo lascio». Fra gioco e ironia, fra passione per la storia e voglia di immaginarsi re e principesse i figuranti si muovono per rendere onore alla leggenda del torrone e far ritornare Cremona nel lontano 25 ottobre 1441, date che per secoli fu giorno festivo.

IN CORTILE FEDERICO II

Penalizzati dalle impalcature che coprono le arcate del palazzo, gli stand degli artigianoi cremonesi sono un punto di riferimento per il made in Cremona. Non mancano però presenze locali anche in piazza Stradivari. A fronte di un sabato un poco fiacco, oggi non lesinavano sorrisi coloro che stavano dietro i banconi. Patrizia Signorini dell’Enoteca Cremona non esita a dire: «Il torrone per apprezzarlo bisogna assaggiarlo, il sapore in bocca è unico, il mio dolce non s’attacca ai denti ed è di una fragranza unica», dice a una cliente che si porta via qualche stecca di dolce mandorlato. Maurizio Bardella di Dolce Follia rivendica: «Siamo fra i fondatori della festa e, dunque, esserci è un piacere, oltre che una tradizione per noi — dice —. Quest’anno i lavori alle arcate ci stanno un poco penalizzando, siamo meno visibili. Ma i bilanci li faremo alla fine dei nove giorni di kermesse».


Silvia Ferraroni di Tosca illustra l’unicità dei graffioni: «Le nostre specialità piacciono, c’è chi torna di anno in anno per comprare i graffioni. Ciò che sta andando per la maggiore è la mostarda di Luccini che noi abbiamo ricoperto di cioccolato. È uno dei nostri prodotti che ci chiedono di più. Essere qui è importante e per noi una tradizione che siamo contenti di mantenere viva». Osvaldo Spelta della Bottega del Gusto propone il torrone in tutte le sue forme: «Le torte di torrone piacciono per la loro varietà e per i diversi gusti. Fra tutte le specialità l’aroma al pistacchio incontra l’interesse di molti, la gamma di prodotti è varia. C’è solo l’imbarazzo della scelta». Antonia Balzi della Bottega di Sabrina sta in piazza Stradivari: «Il torrone morbido e bianco è richiestissimo. Buono il passaggio, non ci possiamo lamentare». Ma i banchetti rimarranno per tutta la settimana, non resta dunquecon calma che raccogliere le proppoposte dolci di maestri torronai e cioccolatieri.

FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI

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