'La vita dentro la professione', incontro dedicato al dottor Villani
Si è tenuto presso la Sala Coppetti di Cremona Solidale. Il medico è scomparso lo scorso maggio, dopo una vita votata a un appassionato esercizio della professione medica
CREMONA - Un omaggio sentito e condiviso ha celebrato mercoledì 23 ottobre, presso la Sala Coppetti di Cremona Solidale, la memoria del dottor Daniele Villani, medico appassionato e innovatore, scomparso lo scorso maggio. Con il tema “La vita dentro la professione”, l’evento ha offerto uno spazio di testimonianza e riflessione per chi ha avuto il privilegio di lavorare e collaborare con il dottor Villani, ricordato per il suo contributo straordinario alla medicina geriatrica e al trattamento delle demenze, oltre che per le sue eccezionali doti umane.
La dottoressa Simona Gentile, direttrice sanitaria e generale facenti funzione di Cremona Solidale, ha aperto la commemorazione ricordando l'incontro con Villani. “Non amo la parola ‘ricordo’ - ha spiegato Gentile - perché è difficile pensare al dottor Villani al passato. Quando lo incontrai, durante il primo convegno degli Ospizi Riuniti, capii subito che sarebbe stato un mentore ineguagliabile”. La dottoressa Gentile ha descritto Villani come una figura di profonda sensibilità e integrità, capace di unire rigore e innovazione, e di promuovere una revisione collegiale dei protocolli più delicati, inclusi quelli per le contenzioni e le terapie non farmacologiche.
Il dottor Villani ha dedicato la sua carriera alla cura e al miglioramento delle condizioni dei malati di Alzheimer. Laureato nel 1976 in Medicina e Chirurgia, con specializzazioni in Ematologia e Medicina Interna, Villani fu tra i pionieri delle cure multidisciplinari per i pazienti affetti da demenza, contribuendo alla stesura del Vademecum Alzheimer per caregiver e operatori. Negli anni ’90, infatti, Villani partecipò attivamente alla stesura delle linee guida regionali lombarde per il trattamento dell'Alzheimer, e divenne primario geriatra negli anni in cui la malattia iniziava ad essere al centro di nuove riflessioni mediche e sociali.
Anche la dottoressa Gloria Regazzi, coordinatrice del servizio sociale della Fondazione Benefattori Cremaschi, ha ricordato l’impatto decisivo del dottor Villani sulla città di Crema, dove fu direttore sanitario dal 1992 al 1998. “Crema ha un debito enorme con lui”, ha dichiarato Regazzi. “Quando arrivò, trovò una lettera che dichiarava impossibile curare i malati di demenza. Lui, al contrario, fece di tutto per renderli protagonisti di un progetto possibile, coordinando gruppi di accoglienza per l'Alzheimer e promuovendo formazione e sensibilizzazione sul territorio”.
L’eredità del dottor Villani è un modello di medicina basato sulla conoscenza, sul rispetto e sulla volontà di dare dignità a ogni fase della vita.