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CREMONA CITTÀ SOLIDALE

Il cielo è senza barriere: «Da quassù è bellissimo»

Giornata di inclusione al Migliaro con l’Aero Club e Agropolis: voli e lanci col paracadute

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

21 Settembre 2024 - 05:30

CREMONA - «In aria la barriera della disabilità si annulla, è una sensazione bellissima e senza paragoni». Nel pronunciare queste parole Chiara ha ancora le lacrime agli occhi dopo il salto da 4.000 metri. Ieri, per una giornata, il Migliaro è stato veramente senza barriere: l’iniziativa, nata dall’incontro tra Aero Club di Cremona e Cooperativa Agropolis, è giunta ormai alla settima edizione.

«Siamo molto contenti di tornare a trovarci dopo lo stop imposto dal Covid – spiega Angelo Castagna, presidente dell’Aero Club —. L’idea di fondo è quella di dare ai ragazzi (e anche ai ‘meno giovani’) portatori di disabilità la possibilità di fare l’esperienza del volo. Il nostro è un mondo solitamente abbastanza chiuso ma ci piace l’idea di cominciare ad aprirci coinvolgendo il mondo delle fragilità».

La giornata è iniziata con i saluti istituzionali dell’assessore allo Sport, Luca Zanacchi, della presidente di ‘il Migliaro srl’, Vanna Bazzi, del comandante provinciale dei carabinieri, Paolo Sambataro e del presidente del comitato di quartiere Migliaro-Boschetto, Luigi Armillotta. Dopo lo spettacolare volo di una pattuglia di apparecchi storici che hanno sorvolato il Migliaro in formazione sono cominciate le danze: a piccoli gruppi e accompagnati da un educatore i ragazzi delle cooperative sono saliti a bordo della piccola flotta di mezzi dell’aeroclub e di alcuni privati per sorvolare la città. Il tutto sotto l’occhio vigile degli operatori della Croce verde e dei volontari dei Vigili del Fuoco.

«In questa giornata abbattiamo le barriere: da quella della paura, in particolare dei genitori, fino a quella dell’isolamento nell’ottica di un’autodeterminazione crescente– spiega Maria Grazia Ventura, presidente di Agropolis — L’evento di oggi diventa occasione di incontro tra gli ospiti di diverse comunità, che si conoscono da tempo, e i tanti cittadini arrivati ad assistere ai decolli».

E oltre alle cooperative Gamma, Dolce, Lae e Agropolis era presente anche la squadra di tennis in carrozzina della Canottieri Baldesio, con due atleti che hanno colto ‘al volo’ l’occasione di un salto con il paracadute in tandem con gli operatori del Migliaro. Si tratta di Chiara Pedroni e Salvatore Dugo, due storie diverse ma la stessa emozione.

«Per me è il centesimo lancio, ma il primo da disabile — spiega Salvatore, veterano del Genio Guastatori affetto da amiloidosi che non indossava il paracadute dall’87 –. Ma sono cose che non si dimenticano, come andare in bicicletta. Quando scendi a 220 chilometri all’ora — ironizza — che tu abbia le gambe funzionanti o meno poco importa, è come galleggiare su un cuscino di nuvole».

Un sentimento condiviso da Chiara, cui nel 2015 è stata diagnosticata l’endometriosi: «È il secondo salto per me ma nel frattempo è subentrata la disabilità. L’emozione è ancor più grande ora: sono momenti in cui ci si riappropria di quei pezzi di vita a cui pensavo di dover rinunciare. E per questo un grazie va allo splendido team del Migliaro. Dall’alto la città è bellissima e senza barriere: sembra di stare sospesi, liberi e leggeri anche se si atterra dopo una manciata di secondi. Ma ne vale la pena».

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