L'ANALISI
20 Luglio 2024 - 11:03
MILANO - «Un’esperienza incredibile, una grandissima emozione». Lo spiega Paolo Fiora scout cremonese del Cngei, fra gli organizzatori della ‘La Freccia Rossa della Bontà’ sulla strada della Solidarietà in direzione Norvegia. Un’impresa scout da quasi 3mila chilometri per 10 giorni, in Vespa attraverso l’Europa «per dare voce a chi non ha voce» che è partita ieri mattina dal Castello Sforzesco di Milano e che raggiungerà il Roverway 2024, l’incontro internazionale degli scout rover che si terrà a Stanvanger da lunedì al 2 agosto. Lì troveranno la delegazione cremonese composta da Marta Soldi, Sofia Guercilena e Miryam Boutaga.
Prima tappa raggiunta ieri sera il Kandersteg International Scout Centre nella Valle di Berna, in Svizzera. Si tratta di un ‘remake’ 75 anni dopo la prima grande impresa del 1949. All’epoca i temerari scout andarono in Norvegia in sella a Guzzini 65 per sensibilizzare l’Europa del Dopoguerra sul problema dei ‘mutilatini’, cioè dei bambini che a seguito dei drammatici eventi bellici avevano subito ogni tipo di menomazione. Oggi la pattuglia composta da venti scout su altrettante Vespe rosse fornite dalla Piaggio porta per l’Europa a un messaggio di pace che ha al centro i minori migranti non accompagnati: «Sono lasciati a loro stessi e hanno maggior bisogno di sostegno e accoglienza.
Nel 2023 sono stati 21mila, un numero che può essere gestito con dignità». E a testimoniare il collegamento con l’impresa di 75 anni fa, ieri mattina al Castello c’erano a salutare la partenza anche alcuni protagonisti della ‘Freccia’ del 1949.
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