Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

FORMAZIONE. LE ECCELLENZE

La storia dello Stanga, un tesoro di libri riscoperto

Gli studenti dell’istituto hanno riordinato i volumi e dato nuova vita alla biblioteca

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

07 Aprile 2024 - 05:15

CREMONA - È un tesoro che in pochi conoscono, è un patrimonio librario sull’agricoltura e la zootecnia che ha pochi eguali. La storia dell’agricoltura cremonese è in via Milano, nella Biblioteca dell’Istituto Stanga che il professore Daniele Bonali, insieme agli studenti delle classi terze B e C e quarta B ha riordinato e catalogato, restituendo il tesoro librario alla comunità scolastica e valorizzandolo nella nuova sistemazione.

«Il patrimonio consta di circa 3.500 volumi — spiega il docente di italiano che con i suoi studenti si è imbarcato in un’avventura non da poco —. Il nucleo storico è legato al fondo dei marchesi Stanga, c’è il Bollettino agrario, le leggi agrarie della riforma Jacini, ci sono importanti e rari giornali dedicati alla zootecnica come i periodici ‘Il bullettino dell’Agricoltura’ e ‘Il Zootecnico’ solo per fare qualche esempio. Ci siamo occupati dei libri e non solo».

Per rendersene conto basta scendere al piano interrato di palazzo Ghisalberti in via Milano per capire che non si è trattato solo di riordinare un numero importante di libri, ma anche di ridare abitabilità e dignità ai locali della biblioteca di istituto, come spazio di consultazione e di studio. Nuovi arredi, i locali ridipinti, ma anche il recupero di modellini di macchine agricole dei primi del XX secolo.

«È stato come fare un viaggio nel tempo e nei lavori e nella voglia di innovazione dell’agricoltura — continua Bonali —. I ragazzi hanno toccato con mano cosa vuol dire fare storia, recuperare le fonti e vivere in prima persona l’evoluzione della scuola che stanno frequentando. Abbiamo recuperato i modellini delle stalle che dei locali che poi hanno trovato una loro realizzazione nell’azienda agricola della scuola, la cascina La Badia. Non capita tutti i giorni che sia possibile fare esperienza del passato in questo modo e vederne lo sviluppo nel presente. È questa la sensazione che ci ha regalato il riordino della collezione storica della biblioteca dello Stanga».

E mentre il professo Bonali racconta di come sapere e saper fare si siano intrecciati maneggiando volume polverosi e vecchie stampe, ma anche osservando il quadro con i volti dei primi periti agrari sorridono proprio come i ragazzi che quasi un secolo dopo li osservano con gli occhi luminosi e pieni di futuro. Altri tempi, ma la stessa voglia di cambiare il mondo.

«I ragazzi non si sono limitati a pulire e riordinare i volumi — sottolinea con orgoglio il loro docente di storia —. Hanno fatto di più. Insieme si è lavorato, laddove ce n’era bisogno, per recuperare le vecchi vetrinette, aggiustarle e verniciarle per poter esporre modellini di trebbiatrici e macchine agricole meccaniche che funzionano ancora e che sono un po’ un unicum. Come un unicum sono gli animali impagliati della collezione Stanga».

Tutto questo vuole esser un omaggio al novantesimo anniversario della trasformazione da istituto civico di agraria a regio istituto di Stato. Ma questo è solo un primo assaggio delle manifestazioni che prepareranno il centenario della nascita dello Stanga, iniziative che prenderanno il via con la ricorrenza del lascito testamentario del Marchese Ferdinando Stanga Trecco che poi nel 1926 ebbe come primo risultato il dono di palazzo Stanga in via Palestro con il vincolo di ospitare una scuola tecnica di agraria che ebbe una sua anticipazione nella Scuola Media di Agricoltura e di Meccanica agraria Girolamo Beltrami, voluta il 23 dicembre del 1925 dal Consiglio direttivo del Comizio agrario di Cremona, esecutore testamentario dell’eredità dell’ingegnere Gerolamo Beltrami.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400