L'ANALISI
IL RACCONTO DI UNA GIORNATA DI EMOZIONI
11 Maggio 2023 - 05:25
ROMA - Ieri sera dopo le 22 i ragazzi di Thisability hanno concluso la trasferta. Per due giornate hanno visitato Roma, hanno condiviso molte ore con i loro accompagnatori e, infine, ieri mattina hanno incontrato papa Francesco. Sì, lo hanno proprio incontrato di persona: non è che l’hanno visto e ascoltato in piazza S. Pietro o che l’abbiano salutato durante il suo giro in Papamobile dopo l’udienza del mercoledì. No, lo hanno incontrato proprio, lo hanno salutato, gli hanno dato la mano, gli hanno parlato davanti all’ingresso della basilica di S. Pietro. Dieci minuti da brividi, di emozione pura (come traspare dal video), di travolgente commozione.
Ma per raccontare questo momento straordinario, bisogna cominciare dall’inizio.
La comitiva cremonese (con Anffas e il team di Thisability) ha lasciato alla buon’ora l’albergo don Orione, zona Monte Mario mentre Roma era battuta da una pioggia molto fitta. Il che ha trasformato il traffico da caotico a insostenibile, tanto che i dieci chilometri dall’albergo a piazza S. Pietro hanno richiesto un’oretta abbondante, con lunga coda incorporata all’ingresso nella piazza.
Risultato: il gruppo cremonese è arrivato quando papa Francesco - che a sua volta ha cominciato i lavori in anticipo - già aveva salutato le associazioni nazionali e non, con un passaggio riservato proprio a Thisability di Cremona. San Pietro è sempre uno spettacolo, certo è che vedere il Papa dal fondo della piazza senza alcun contatto diretto o indiretto stava rendendo la mattinata dai contorni quasi normali.
Invece il bello doveva ancora arrivare e sinceramente nessuno si sarebbe aspettato tanta grazia. Corbari - portavoce dell’associazione _ e soci hanno cercato di fare in modo che la mattinata non finisse così. Grazie alla mediazione di don Paolo Tonghini e al supporto del fratello Antonello, il gruppo ha raggiunto verso le dieci la primissima fila tra il pubblico che nel frattempo stava lasciando la piazza. E qui Corbari ha mostrato e spiegato tutte le credenziali alla gendarmeria vaticana.
Com’è come non è, dopo alcuni istanti al telefono, è arrivata la comunicazione ufficiale: possono salutare il Papa davanti all’ingresso di S. Pietro i ragazzi disabili, un accompagnatore e e un giornalista. Dunque, in pochi minuti la mezza delusione per non aver potuto salutare il Papa, si è trasformata in tremarella in prossimità dell’incontro diretto. E per quanto si possa immaginare lo stupore, la felicità, lo smarrimento di fronte ad una simile occasione, a nulla può essere paragonata l’accelerazione delle palpitazioni nel percorrere i venti metri che separano le transenne della prima fila alla postazione di Bergoglio, in cima alla leggera salita.
E allora ci ha pensato lui, papa Francesco, ad entrare subito in sintonia con la semplicità disarmante e unica dei ragazzi. I quali ad uno ad uno lo hanno salutato, gli hanno dato la mano, qualcuno addirittura lo ha abbracciato e hanno così ricevuto la benedizione del Papa mentre gli hanno consegnato chi una foto del loro gruppo, chi le lettere scritte insieme ai genitori, chi un grembiule uguale a quelli utilizzati durante l’attività di catering.
Il Papa li ha ascoltati tutti, mostrandosi incuriosito e anche un po’ sorpreso di vedere accanto a sèé tanta allegria, tanto affetto, tanta vita, mentre Alessandro Corbari — che il gruppo di Thisability l’ha visto nascere e crescere - alla sinistra del Papa - la voce spezzata dall’emozione - ha raccontato a Francesco che cosa fanno questi ragazzi e che cosa rappresenta per loro la Onlus cremonese, unica nel suo genere. Infine, quando gli ha descritto l’attività di catering, il Papa con un mezzo sorriso, si è anche lasciato andare ad una mezza battuta: “Ma sono bravi?”, ha chiesto col suo tono ironico che ormai tutti hanno imparato ad apprezzare e a riconoscere.
Non è semplice descrivere un momento così, non lo è neppure raccontare la trepidazione con cui ciascuno dei giovani protagonisti di Thisability si è avvicinato a Bergoglio, col pensiero e la mente a casa, rivolta ai genitori e ai familiari, che a loro volta avranno atteso con trepidazione l’esito di una giornata che di più - davvero - non avrebbe potuto offrire.
E quando la comitiva cremonese ha lasciato il Papa e si è incamminata verso l’uscita da quel luogo così travolgente, il cuore di tutti era gonfio di stupore e di felicità. E allora lì, in quel momento, tutti si sono abbracciati e sono scoppiati in lacrime. Solo allora, alzando lo sguardo, piazza San Pietro vista da lassù è sembrata ancora più bella, più tutto. Per sempre.
Alessandro Corbari, che cosa ha provato mentre parlava al Papa?
“Un grande orgoglio e la grande soddisfazione che l’onda emotiva che abbiamo creato nella cittadinanza cremonese sia riuscita ad arrivare fino in Vaticano”.
Che cosa rappresenta per il progetto Thisability?
”E’ il risultato di una città che ci vuole bene a partire dal 2018, lo straordinario successo dello store in via Solferino ne è una testimonianza”.
Ha ricevuto messaggi o telefonate da Cremona?
”Sì, decine di messaggi che ancora non ho letto, mi ha fatto piacere vedere anche sui social la condivisione dei nostri video da parte di centinaia di persone e associazioni”.
L’emozione dei ragazzi e delle loro famiglie è stata grande.
“Ho visto negli occhi dei ragazzi una commozione mai visti prima, appena lasciato il Papa ci siamo abbracciati e siamo scoppiati a piangere”.
C’è qualcuno che deve ringraziare?
“Oltre alla cooperativa che gestisce il progetto, ci sono persone straordinarie che si adoperano da volontari per permettere ai ragazzi di Thisability di partecipare agli eventi specialmente durante il week end”.
Come si è arrivati fin qua?
“Dobbiamo ringraziare di cuore don Paolo Tonghini, tramite l’amico Augusto Bagnoli, che si è adoperato per introdurci in Vaticano, raccontando la mission del nostro progetto”.
E adesso?
“E’ un punto di partenza, che ci deve dare la consapevolezza per alzare l’asticella degli obiettivi a cui tendere”.
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