CALCIO
14 Maggio 2022 - 20:27
CREMONA - Sono libri sensoriali, pop up, ispirati alle storie di Gianni Rodari e Mario Lodi, oppure costruiti su racconti originali degli studenti delle classi terza B Lsu e quinta A Lsu del liceo Anguissola.
Rappresentano l’esito di un percorso progettuale che ha portato i ragazzi a immaginare di costruire libri tattili per bimbi con handicap psicofisici, colorati, morbidi, dai più strani formati, sempre e comunque capaci di costruire inclusione, e ora sono esposti nell’atrio della succursale in una mostra che non per caso si intitola «La fabbrica dei sensi».
Oggi la conclusione del progetto per le competenze trasversali e l’orientamento è stata offerta alle associazioni che a vario titolo si occupano di infanzia e disabilità: Abio, Accendi il buio, Bi.Genitori, Dal Naso al cuore, Futura, Giorgio Conti, Il girasole, Occhi azzurri onlus, Unicef, U.I.C.I., Politiche educative del Comune.
A coordinare gli studenti nel percorso di progettazione e rielaborazione dei testi di Rodari e Lodi o di racconti autoprodotti sono stati i professori Riccardo Braga, Maria Luisa Ghizzoni e Claudia Telò. Nel raccontare come hanno preso corpo i libri tattili c’è chi ha fatto riferimento all’infanzia, come Sofia Poli che ha sintetizzato Cipì di Lodi e lo ha trasformato in un libro di panno lenci, imparando a cucire, industriandosi nel cercare materiali e inventandosi forme.
Federico Venturini si è inventato il diario di un esploratore dei primi del Novecento: «Ho immaginato che lo volesse dedicare alla figlia cieca — racconta lo studente dell’Anguissola — e così mi sono messo a imparare il Braille per trascrivere il racconto per non vedenti. E ho pure imparato a ricamare».
E mentre parla lo studente mostra il suo libro sensibile, con le pagine ingiallite dal tempo. Flavia Tozzi, presidente dell’U.I.C.I., ha promosso «Il diario dell’esploratore», dando concretezza e funzionalità a un percorso creativo che ha messo alla prova gli studenti dell’Anguissola nel loro ruolo di futuri educatori.
A questa prospettiva hanno fatto riferimento Simone Pegorini di Accendi il buio e Sabrina Buonaventura in rappresentanza di Bi.Genitori, presente anche il rappresentante dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona.
I libri prodotti dagli studenti dell’Anguissola sono stati poi donati alle diverse associazioni: un modo per offrire un servizio, per dimostrare come quanto si fa a scuola possa concretamente avere una ricaduta su ciò che è fuori dalle aule e la possa avere in tempi rapidi e non solo nell’investimento che la società e il mondo della scuola fa sui futuri cittadini.
I racconti dei ragazzi, fra timori di non portare a termine il lavoro, ricordi dell’infanzia e volontà di essere utili, hanno confermato quanto la generazione di studenti attuali possa e sappia dare di sé, come sappia mettersi in gioco e costruire relazioni. «La fabbrica dei sensi» ha dimostrato che dalle aule scolastiche può prendere vita un vero e proprio neoumanesimo. In cui sapere e saper fare si intrecciano e si completano.
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