L'ANALISI
CREMONA
07 Aprile 2022 - 21:10
CREMONA - Hanno un ottimo rapporto con tutte le scuole. Ma un legame particolare li lega al Ghisleri-Beltrami. Non è un caso se le ultime due lezioni sulla legalità - violenza di genere e sicurezza stradale – siano state tenute qui. Perché qui ha studiato Stefano Villa, agente morto in un conflitto a fuoco al casello di Melegnano, il 27 settembre del 1995. Completare il ciclo di lezioni sulla legalità (progetto Icaro) proprio qui, lo ha voluto il questore Michele Sinigaglia nell’imminenza della Festa della Polizia, che si terrà martedì prossimo.
«Quando noi poliziotti entriamo al Ghisleri, ci fermiamo sempre a rendere omaggio davanti al monumento dedicato a Stefano», ha detto la comandante provinciale della Polizia Stradale, Federica Deledda, anima del progetto Icaro, oggi all’incontro promosso dalla professoressa Rossella Frigeri e sostenuto dalla preside Simona Piperno.
Nell’aula magna intitolata a Villa, gli agenti della Polizia stradale, Matteo ed Eugenio, sono entrati con quella che la comandante Deledda chiama «la cassetta degli attrezzi»: filmati e immagini sulle campagne di sicurezza stradale. Ai ragazzi di quarta, gli agenti hanno spiegato come prevenire gli incidenti stradali con esiti gravi o mortali. Le cause: velocità, cinture non allacciate, guida in stato di ebbrezza, distrazione.
«Fa molta più notizia l’incidente aereo dove abbiamo 150 vittime contemporaneamente che l’incidente con una singola persona. Non ci rendiamo conto che ogni anno sulle nostre strade perdiamo interi comuni. La strage è effettiva, è tutti i giorni. Ogni ora che siamo in una scuola, sulle strade si contano 28 feriti gravi. Oggi qui in aula siamo in 42. Ciò vuol dire che stiamo salvando 42 persone».
«Ai ragazzi chiediamo anche di fare degli esercizi, si chiamano sollecitatori emozionali», spiega la comandante Deledda. Sono esercizi sulla «cecità attentiva», sull’attenzione che serve quando ci si mette in auto. «I ragazzi pensano di essere multitasking, ma non lo sono e pagano grossi costi. Possono fare i compiti, utilizzando WhatsApp contemporaneamente. Magari sbagliano l’equazione, ma su strada, se pensano di utilizzare WhatsApp mentre guidano, il costo è molto più alto: si rischia di pagare con la propria vita o con quella di qualcun altro».
Gli agenti hanno parlato dei costi sociali degli incidenti. «Ogni anno vengono spesi milioni di euro, risorse sottratte alla scuola, alla ricerca, al mondo del lavoro». Delle regole, con una premessa: «Dobbiamo partire dai nostri limiti personali. Più aumenta la velocità, più si perde il campo visivo». E delle vittime come Linda, giovane cremasca in bicicletta, investita ed uccisa da un automobilista che non si era fermato a soccorrerla. «Tremiamo tutte le volte che dobbiamo dare queste notizie ai familiari». L’appello: «Aiutateci a fermare queste stragi».
Martedì, agli studenti di terza e ai ragazzi di una quinta, il funzionario della Questura, Claudia Vismara, ha parlato di violenza di genere — stalking, maltrattamenti, reveng porn —, di come muoversi quando si è vittime, dei problemi che affronta chi ha subito violenza, delle azioni punitive dei responsabili di chi si macchia di questi reati.
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