L'ANALISI
19 Giugno 2021 - 09:34
CREMONA - «Sos Congo». E' il grido di aiuto di Nicolò Govoni dalla sua pagina Facebook. «Questo non è Israele, non è Washington. È il Congo. Il 22 maggio il vulcano Nyiragongo ha eruttato costringendo oltre 400.000 persone a fuggire abbandonando ogni cosa. Si stima che la metà di loro siano bambini. Quasi un mese dopo, la situazione rimane critica per moltissimi. Dov’è la comunità internazionale adesso? Dove sono i media? È sempre la stessa storia. Se fossimo noi al loro posto - 400 mila italiani in fuga dalle fiamme del Vesuvio - non si parlerebbe d’altro su tutti i telegiornali del mondo, la comunità internazionale si strapperebbe le vesti dal dolore, i social traboccherebbero di appelli accorati. E invece sono loro, esseri umani di serie B, e il mondo se ne frega. Ancora una volta, il silenzio è assordante».
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