L'ANALISI
27 Febbraio 2025 - 05:30
PESCAROLO - Il Carnevale sta a Pescarolo, come i carri stanno al capannone di via Zanetti. È qui che gli imponenti giganti di cartapesta, che sfilano per le vie del paese, prendono vita ed è qui che si trova il cuore di uno degli eventi più importanti del nostro territorio. Dietro ai colori sgargianti e ai bellissimi carri allegorici ci sono mesi di lavoro, passione ed entusiasmo degli storici volontari che, da una edizione all’altra, preparano e assemblano i protagonisti indiscussi del Carnevale pescarolese. Se le prime due sfilate, nelle prime due domeniche in programma per questa 59ª edizione, hanno avuto un enorme successo è merito dei cinque, imponenti carri preparati con cura e meticolosità. In questi giorni più che mai.
«Confermiamo, le prime due uscite sono andate molto bene – spiega il presidente della Pro loco Claudio Dondi – forse la seconda più dell’esordio. In tanti si sono ritrovati in piazza, dentro alla festa, tra coriandoli, musica e divertimento. Questo ripaga il grande lavoro che c’è dietro, i mesi e le serate passati qui nel nostro capannone, i momenti divertenti, ma anche quelli più complicati perché allestire un Carnevale come il nostro è impegno e fatica. E non è sempre facile, ma vedere stupore e meraviglia negli occhi di chi guarda i nostri carri è una cosa impagabile».
Si lavora da un anno all’altro, da una edizione a quella successiva, per far sì che ogni Carnevale sia unico. «Cerchiamo di fare del nostro meglio. Durante l’anno si lavora per preparare i carri, con l’avvicinarsi del Carnevale e nel corso dei vari appuntamenti passiamo qui molto tempo per sistemare tutto, controllare che i meccanismi funzionino alla perfezione e verificare ogni minimo dettaglio. Ma, ripeto, è un lavoro che praticamente dura quasi tutto l’anno». Finito il Carnevale, infatti, i carri vengono smantellati, rimane il pianale sul quale l’anno successivo verranno assemblati quelli nuovi. Ad aprile si pensa già all’edizione successiva: i volontari partecipano alle mostre-scambio del settore, «dove ormai ci conoscono e abbiamo una certa reputazione» per trovare allestimenti sempre più accattivanti, poi in estate comincia la vera e propria preparazione. «I carri di quest’anno arrivano dalla Puglia, dalla Sicilia e dalla Romagna. Una volta scelto il tema del carro la parte divertente è quella di arricchirlo ed abbellirlo a nostro gusto – aggiunge Giovanni Brozzi, vero e proprio direttore artistico del Carnevale – con nuove parti in cartapesta, polistirolo o altri elementi che ci possano contraddistinguere, come ad esempio il violino o il torrone sul carro delle bellezze d’Italia. E soprattutto mettiamo colore. Più colore c’è, più questi carri risaltano nello spazio aperto; e direi che quest’anno ci siamo superati».
Oltre i dieci metri di altezza, faticano quasi a starci nel capannone di via Zanetti da tanto sono imponenti, «ma sono sistemati in un incastro perfetto» conclude Dondi.
Dunque, dietro le quinte del Carnevale tanta fatica, tanta passione. Domani gli ultimi ritocchi, nel fine settimana la proclamazione del carro vincitore. Per una tradizione che continua, ma in modo sempre più grandioso e coinvolgente.
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