L'ANALISI
22 Novembre 2025 - 11:26
CREMONA - Questa è un puntata a fumetti. Sul piatto del Jukebox Grigiorosso gira la sigla di Gulp, fumetti in tv. Gulp. E anche Gasp. Gulp e Gasp nel linguaggio dei fumetti indicano un’emozione mozzafiato. Tipo, diciamo, quando sei a secco da due partite e a farti visita è la Roma capoccia della classifica. E, guarda la coincidenza, Gasp è anche la prima sillaba del cognome dell’allenatore giallorosso, che è diventata il suo proverbiale nomignolo.
Gasperini Gian Piero in arte Gasp sta guidando i giallorossi dove il più immaginoso dei loro tifosi non avrebbe osato pensare a inizio stagione. Anche se è nato a Grugliasco invece che su uno a scelta dei sette colli Gasp sta diventando una specie di Giulio Cesare che passa di vittoria in vittoria. E la sua Roma ci sta prendendo gusto a essere la capoccia della classifica.
E insomma Gulp e Gasp sul serio, anche perché Nicola fatica ancora a riempire come si deve la sua metà della distinta e la sua panchina, che nel calcio di adesso pesa quanto l’undici di partenza. Nicola recupera Sanabria, addirittura in gol per il Paraguay in Messico, e forse Pezzella. Normalizzare la situazione sulla fascia mancina sarebbe già una gran bella notizia.
Dall’altra parte, Giulio Cesare Gasperini recupera N’Dicka in difesa e Ferguson in attacco, rendendo più digeribili le assenze di Dovbyk e Dybala. Ma pare che lo stratega giallorosso stia studiando una sorpresa delle sue, magari un attacco senza attaccanti. Possibile che Baldanzi smetta per un pomeriggio di fare la valigia per giocare una rara partita da titolare.
La Roma di Gasp marca a uomo in difesa, pressa forte in mezzo, presidia bene le fasce. E occhi spalancati sugli inserimenti intorno all’unica punta fissa che fa da centroboa. Non c’è un vero bomber ma hanno già segnato in otto, da Soulé in giù. Per inceppare questo bel congegno ci vogliono manovra svelta, lanci precisi, possibilmente qualcuno che davanti metta in crisi il suo marcatore. Facile a dirsi. Ma è la Serie A, bellezza.
E d’altra parte, se Gasp incomincia a sentirsi Giulio Cesare alla guida delle legioni romane, non dimentichiamoci che la nostra è terra di Galli. E ai nostri non manca di certo un po’ dello spirito di Asterix. Il coraggio c’è, quanto alla forza vediamo se Nicola riesce a diventare per un pomeriggio il druido Nicolamix, escogitando una pozione magica che trasformi i grigiorossi in tanti Obelix.
Gulp, siamo al nocciolo duro del campionato, diciannove partite senza pause fino quasi a fine marzo. E la ripartenza è in salita, di quelle temutissime da chi fa scuola guida. Per fortuna Nicola la patente di allenatore salvezza l’ha appena rinnovata.
Ma bando alle auto e torniamo ai fumetti. Fra Nick Carter che risolve i casi più misteriosi e Asterix che stende legioni romane a sganassoni, di ispirazione da prendere ce n’è in abbondanza. In campo per creare difficoltà alla Roma, ma anche per cercare il gol, e Ranieri non se la prenda se Vardy dovesse dargli un dispiacere, con tutte le gioie che gli ha regalato l’anno del trionfo del Leicester. Cremo in campo senza paura. E naturalmente l’ultimo, cioè Audero, chiuda la porta.
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