L'ANALISI
07 Luglio 2025 - 09:55
CREMONA - Due edizioni di Superbike in 6 mesi e un circuito messo a nuovo, per un indotto che viaggia intorno ai 12 milioni. Una vicenda, quella degli ultimi 10 anni del Cremona Circuit di San Martino del Lago, che ha il duplice sapore della determinazione e della commozione. Ancor di più se raccontata da Alessandro Canevarolo, amministratore delegato.
Il leader dell’autodromo ripercorre con fierezza la strada alle sue spalle, fatta di visioni, intuizioni e sacrifici.
«Con lo sbarco della Superbike - apre Canevarolo - abbiamo riportato in Lombardia un evento che mancava da 11 anni. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. La maggior parte dei tifosi che assiste alle gare di Misano o del Mugello è costituita da cittadini lombardi; la passione vera per i motori è qui, l’abbiamo restituita».
Ma la crescita di Cremona Circuit non si ferma.
«L’anno prossimo, se tutto va bene, ospiteremo anche il campionato italiano. Il che è un po’ strano, forse - scherza - considerato che abbiamo appena ospitato il campionato del mondo».
Un bilancio che si misura anche in termini di numeri, e che dimostra che Cremona Circuit offre uno spunto importante per valorizzare l’economia locale.
«Oggi siamo in grado di generare un indotto che si aggira intorno ai 12 milioni di euro - spiega Canevarolo - mobilitando circa 120mila persone provenienti da tutto il mondo. A Cremona Circuit, ogni anno, ospitiamo mediamente 28 gare all’anno (24 di kart e 4 di moto); sostanzialmente una gara ogni due settimane da febbraio a novembre».
Quella di Cremona Circuit è una realtà relativamente giovane, divenuta presto adulta.
«Il circuito è nato nel 2012 - racconta Canevarolo - anche se il mio arrivo risale al 2015, esattamente 10 anni fa. Quando nel 2016 ho inaugurato l’autodromo abbiamo deciso di intitolarlo ad Angelo Bergamotti: la sua figura ci ha ispirati. Era un meccanico, che con il duro lavoro è arrivato a correre con Agostini, arrivando addirittura alla MotoGP. Ci sentiamo così anche noi: lavoriamo, cresciamo, ricordandoci che siamo partiti ‘piccoli’ per diventare ‘grandi’».
Il salto di qualità è avvenuto negli anni della pandemia.
«Il primo step di ampliamento è stato nel 2021, con allungamento della pista, dei box, della tribuna. Il primo anno abbiamo speso 5 milioni, un investimento molto proficuo. Ci si è aperto un altro mondo, quello del kart; poi è arrivata la Superbike».
Altro problema da risolvere è stato quello degli spostamenti.
«Tra il primo e il secondo anno abbiamo messo a punto anche la questione mobilità, considerato che Cremona Circuit è fuori dalla città. Ci sono dinamiche di sicurezza che dobbiamo dipanare».
In questi anni, non è mancato il supporto delle istituzioni del territorio, a cui Canevarolo si dice fortemente grato.
«Se siamo riusciti a fare un mondiale sia nel 2024 che nel 2025 è stato anche grazie a loro».
Riuscire ad affermarsi è stato faticoso, ma alla fine i risultati sono arrivati.
«Per costruirsi un bel nome - aggiunge Canevarolo - ci vogliono tanti anni. Per distruggerlo invece basta una voce fuori posto. Alcuni piloti, in passato, hanno criticato a prescindere l’asfalto dicendo che non andava bene, senza considerare che ciascuno ha le proprie preferenze. Tuttavia, un commento negativo fa sì che si formi nella gente l’idea che il circuito non sia adeguato».
Ma anche la cattiva pubblicità, alla fine, è buona pubblicità.
«Quando gli atleti sono arrivati alla Superbike, hanno trovato tutto a posto. Sono stati tutti soddisfatti. Oggi, chi si presenta al Cremona Circuit con qualche titubanza, se ne va a casa sempre felice e soddisfatto».
Il piacere è anche per il pubblico, che, secondo Canevarolo, può godere di uno spettacolo che raramente si trova altrove.
«Il nostro autodromo ha una dimensione di spettacolarità. Il pubblico si gode le curve perché ha una buona visione del circuito dall’alto, a differenza di altre sedi più acclamate, come Imola o il Mugello. A questo punto, stiamo cercando di fare in modo che la gente possa vedere anche dell’altro quando viene ad assistere alla superbike: abbiamo portato l’esposizione delle moto storiche, un palco aggiuntivo, più risorse dal punto di vista del food. Stiamo cercando di modificare quello che gli altri fanno da anni».
Dalle tribune di Cremona Circuit, aggiunge l’amministratore delegato, si assiste anche ad attimi dolorosi.
«I momenti peggiori sono sempre quelli in cui succede... quello che non deve succedere. Il motosport può essere pericoloso, lo sappiamo bene. Di fronte agli incidenti, ci siamo spesso domandati se fosse possibile intervenire in qualche modo per scongiurarli».
Guardando al futuro della Superbike.
«Siamo all’alba di un cambiamento, perché la società americana Liberty Media ha acquisito Dorna Sports, con l’avallo della Comunità Europea. Una novità che è emersa proprio in questi giorni. Se dobbiamo aspettarci dalla Superbike uno sviluppo simile a quello che ha interessato anche la Formula 1, abbiamo davanti un futuro importante. Gli americani sugli eventi vanno forte. La data della superbike sarà portata avanti di un paio di settimane, onde evitare che, come è già accaduto, si creino sovrapposizioni con il ponte dell’1 maggio. C’è sempre tanta aspettativa su questo evento che, secondo noi, è cucito su Cremona Circuit, che ha le dimensioni giuste. Ci aspettiamo che nel 2026 la cosa sia messa a regime».
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