L'ANALISI
10 Maggio 2025 - 11:52
CREMONA - Un tempo da 'califfi' e uno da 'fachiri': la Cremonese espugna il Picco con autorità e stile, mettendo in scena un anticipo di playoff infuocato. Il povero arbitro Rutella, gettato nella mischia come un supplente impreparato, è apparso subito inadatto a contenere la gazzarra spezzina, alimentata dalla frustrazione di una squadra consapevole della propria inferiorità.
La Cremo, invece, ha impartito una lezione di calcio: due gol in un quarto d’ora firmati Barbieri e Azzi, poi il tris di Vandeputte. Lo Spezia ha risposto con isterismi e sceneggiate, cercando di sabotare il match sul piano nervoso. Quando Rutella ha espulso Bianchetti, la partita ha rischiato di deragliare: Stroppa, espulso a sua volta, ha dovuto vedere il finale dalla tribuna.
I liguri hanno accorciato con Esposito e Lapadula su rigore, ma la superiorità grigiorossa ha presto ripreso il controllo. Un’ultima sgroppata di Azzi poteva chiudere i conti sul 4-2.
Con ogni probabilità la classifica finale dirà Spezia terzo e Cremonese quarta, ma forte di consapevolezza, orgoglio e ambizione rafforzata.
Qualche rimpianto resta, a meno che nell’ultima giornata non succeda il colpo di scena: una Cremo rimaneggiata che vince a Pisa e il Cosenza, già retrocesso, che regala un favore battendo lo Spezia, come fece il Perugia di Alvini nella notte magica di Como.
Comunque vada, se i valori visti al Picco si confermassero, i veri 'califfi' del campionato sembrano vestire il grigiorosso. E se c’è un allenatore che deve dormire preoccupato non è certo Stroppa.
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