L'ANALISI
16 Febbraio 2025 - 14:20
CREMONA - Fossi uno che scommette, avrei scommesso che quello che di peggio c'era da vedere e da sentire sabato fosse sul canale dove trasmettevano Sanremo. Mi è andata bene perché avrei perso la scommessa, in quanto il peggio da vedere da sentire è venuto invece da Bari, dove è andata "in onda" la più classica delle partite col veleno nella coda.
E magari si trattasse solo della Cremo, che un'altra volta trova il modo di non vincere una partita vinta e perde l'occasione per rosicchiare altri due punti allo Spezia. Il veleno nella coda di questa partita è di altro tipo, più tossico ancora dell'autogol al 92esimo. Più che di fatti tocca parlare di parole (vere o presunte), perché in certi casi le parole sono fatti e le parolacce sono fattacci. E che le parole incriminate vengano addebitate a uno soprannominato "il Muto" farebbe ridere in circostanze diverse, in queste no.
A fine partita si vede Vasquez andare a cercare Dorval. Che cosa gli abbia detto non lo so, e speriamo non lo venga a sapere nemmeno il giudice sportivo, altrimenti altro che una giornata di squalifica, gli arriva arriva la stangata. E così, un pomeriggio che poteva riaprire prospettive interessanti, diventa un pomeriggio da cani. E non solo per un pareggio beffardo. Come poi andrà a finire sul piano disciplinare non è dato sapere. Di sicuro le belle figure sono un'altra cosa e dubito che adesso il silenzio sia il rimedio giusto: bisognava pensarci prima a fare scena "Muta".
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