L'ANALISI
01 Settembre 2024 - 14:57
CREMONA - C'era qualcosa di strano nell'aria intorno alla Cremonese dopo appena tre partite. Si era creato un clima di scetticismo, non del tutto immotivato ma certamente esagerato. Poi, cosa succede? Che differenza può fare una singola partita e un risultato come quello di Reggio Emilia? Oggi, intorno alla Cremonese, si respira euforia; vi è quasi un generale sbalordimento. La squadra ce l'abbiamo, dunque? Non è detto che si debba soffrire in questa stagione. Anzi, si riaprono prospettive gloriose.
Il nome in evidenza, quello scritto in rosso sul manifesto della partita, è naturalmente quello di Dennis Johnsen, l'uomo che ha scombinato le carte, troncando il destino della partita in faccia al malcapitato Grosso e aprendo alla Cremonese la strada per una goleada con assist, gol e una presenza sempre devastante nella malmessa difesa del Sassuolo. Ma poi c'è anche il tocco di Stroppa, il quale ha agito con saggezza.
Certo, c'è anche l'altro lato della medaglia, ossia il Sassuolo di Grosso, che al momento non è ancora una vera squadra, ma piuttosto una raccolta di figurine, molte delle quali vorrebbero trovarsi incollate su altre pagine dell'album dei calciatori. Questi, però, sono fatti e misfatti di Grosso che di certo hanno agevolato la squadra grigiorossa. Infatti, il nodo da sciogliere, che il futuro scioglierà, è questo: è stata la Cremonese a rendere piccolo il Sassuolo o è stato il Sassuolo a far sembrare grande la Cremonese? Probabilmente c'è del vero in entrambe le cose.
Ora, l'importante è sfruttare bene la pausa, guardare avanti con attenzione e fare ciò che è necessario per proseguire sulla strada tracciata a Reggio Emilia. Avanti così, dunque, Cremonese. Questo è solo l'inizio, e ora l'impegno è non mandare tutto a gambe all'aria.
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