L'ANALISI
17 Luglio 2024 - 16:28
CREMONA - "Ho fatto tutto da casa con il cellulare, con il materiale che avevo a disposizione. In questi giorni sono a Cerchio dai miei genitori, se fossi stato a Cremona avrei utilizzato un video con tutti i miei gol che aveva preparato mio fratello Matteo, ma mi hanno detto che il video è già abbastanza lungo così e allora va bene".
Daniel Ciofani ha atteso alcuni giorni prima di parlare in prima persona del suo addio al calcio giocato che era stato comunicato dalla Cremonese. Lo ha fatto pubblicando sul proprio profilo social una serie di immagini che ritraggono alcuni dei suoi gol con le maglie che ha indossato in carriera, mentre la voce del bomber fuori campo narra quelli che sono stati i momenti salienti della sua carriera.
"Ho impiegato un po' di tempo a realizzare questo video messaggio - racconta Ciofani - anche perché ho dovuto metabolizzare bene cosa è successo. Non è come rialzarsi da una sconfitta in campo. A livello emotivo il costo è stato alto, ma era un passo che andava fatto".
Il piccolo Oliver come l'ha presa?
"Per lui è più difficile perché un giocatore secondo lui resta tale tutta la vita, prima o poi capirà come funziona".
Il video ha fatto breccia nei cuori dei tifosi.
"Qualcuno ha commentato che ho fatto piangere due tifoserie, quella del Frosinone e quella della Cremonese. Credo sia calzante come commento. Perché Frosinone e Cremona sono le mie due case e devo tanto a entrambe le società".
I primi passi in grigiorosso non erano stati semplici.
"Dopo sei stagioni a Frosinone il primo anno a Cremona non è stato semplice per tanti motivi, al di là delle critiche. Dovevo ripartire da zero, è stato l'anno del Covid, ci sono state anche responsabilità mie. Con Bisoli sono rinato a Castellammare di Stabia, con quella doppietta che di fatto ha salvato la Cremonese, ma il mio rilancio vero e proprio è stato l'anno e mezzo trascorso con Pecchia. Se non ricordo male una quarantina di presenze e 19 gol".
Nel video Ciofani dice che fuori dal campo ha sempre difeso la squadra.
"Attaccante in campo, difensore fuori. Perché di fronte alla sconfitta quando sento illazioni e dubbi sulla nostra moralità io difendo i compagni perché è giusto così. Non mi piace il qualunquismo con cui si liquidano certi argomenti e le frasi dette per sentito dire".
Ciofani ha già terminato il corso da direttore sportivo, ma ne comincerà uno da allenatore.
"Ho dato l'esame da direttore sportivo e attendo l'abilitazione. Adesso andrò a Coverciano per il corso Uefa B".
Quindi dirigente o allenatore?
"Con la società ne parleremo più avanti. Come è già stato detto prima devo intraprendere un nuovo percorso, poi definiremo tutto".
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