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Marzo è da sempre il Cremo-mese, che l'incontro di Bolzano sia all'altezza

Al Druso ci vuole la solita solida Cremo, magari nella sua versione più brillante sulle fasce, e nell’abbinamento fra qualità e rapidità nell’ultimo passaggio e nel tiro

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

15 Marzo 2024 - 14:29

CREMONA - Ogni anno, marzo è il mese con la coccarda grigiorossa, è il Cremo-mese. Nel novecentotrè era il ventiquattro marzo, un martedì sera, quando quattro amici al bar decisero di provare a dare quattro calci al pallone, oltre a pedalare e a fare un po’ di ginnastica, e misero al mondo l’Unione Sportiva Cremonese. E nel novantatrè era il ventisette marzo, un sabato pomeriggio, quando Corrado Verdelli alzò nel cielo di Wembley il più pregiato pezzo d’argenteria della bacheca grigiorossa.

Insomma, i fiori più belli nel nostro giardino sbocciano di marzo. Una responsabilità in più per chi gioca per la Cremo, perché in questo mese si deve improvvisare bravo giardiniere, e far fiorire anche quest’anno qualcosa di adeguatamente bello nel nostro giardino. Senza bisogno di avere poteri di telepatia mi sembra di sentirti, che mi inviti a darci un taglio. Obbedisco, e vengo al nocciolo. Si va a Bolzano per vincere. Perché oltretutto il marzo agonistico finisce qui, a metà mese, poi ci si rivede il primo di aprile allo Zini con la Feralpi. E mica vorremo passare il periodo delle feste, Pasqua compresa, col muso lungo.

Fin qui il marzo del ventiquattro è stato all’altezza dei suoi illustri precedenti. Sullo slancio ripreso a fine febbraio, si è vinto a Modena e vinto col Como, si è ripreso in esclusiva il posto nella Terra Promessa. Al Druso manca ancora Johnsen, e qui apro una parentesi, due giornate a Dennis per uno sciocco ma innocuo gesto di stizza, una a Strefezza per un intervento che poteva fare molto male a Vazquez, dimmi pure che a Modena si era agli sgoccioli e allo Zini si era all’inizio, ma a me sembra che il conto non torni lo stesso. Chiusa parentesi.

Dunque Stroppa, che proprio a Bolzano ha incominciato la sua carriera, non ha Johnsen, mentre a Valente manca il capitano Tait. Se posso dare una dritta ai nostri difensori terrei piedi e mani a posto, dato che loro hanno Casiraghi, uno che a tirare i rigori è bravissimo, e anche allenatissimo dato che fin qui ne ha tirati addirittura dieci; e li infila tutti, anche quando, come a La Spezia, non li tira benissimo.

Il Südtirol non sta ripetendo la miracolosa stagione scorsa, ma può stare sereno con cinque punti sulla zona a rischio, e appena due dalla coda dei playoff. Si va a Bolzano conoscendo già il risultato dell’anticipo fra Palermo e Venezia. In ogni caso al Druso ci vuole la solita solida Cremo, magari nella sua versione più brillante sulle fasce, e nell’abbinamento fra qualità e rapidità nell’ultimo passaggio e nel tiro. Dai Cremo, lo so che la metafora non è elegante, ma ancora una bella palata di concime, e vedrai che anche quest’anno sboccia un bel fiore, nei tuoi giardini di marzo.

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