L'ANALISI
15 Febbraio 2024 - 16:45
CREMONA - Lo so che dire cento all’ora adesso fa sorridere, è più o meno la media che tengono ogni mattina le mamme al volante mentre portano a scuola la prole. Ma per quelli della mia generazione cento all’ora evoca ancora la velocità. La Cremo da inizio anno andava a cento all’ora, filava che sembrava una Red Bull nel senso automobilistico del termine, il suo allenatore Stroppa qualcuno aveva già incominciato a chiamarlo Verstroppen da tanto che faceva mangiare la polvere alla concorrenza.
Poi un piccolo guasto, alla curva Reggiana la Grey-Red Bull perde un po’ aderenza, i giudici le sventolano la bandiera gialla del Var, che vuol dire una penalizzazione di due punti. Quanto basta per essere risucchiati nel gruppo. Uscendo di corsa dalla metafora automobilistica prima che si scopra che non ho nemmeno la patente, la Cremo va ad Ascoli per evitare che un piccolo guaio ne tiri altri. Stroppa ritrova la difesa titolare in blocco, e ritrova anche Charles Pickel che la Coppa d’Africa gli aveva portato via sul più bello.
Non avrà invece Johnsen e nemmeno Majer, squalificati. Lo stop al norvegese ha l’unico discutibile pregio di togliere all’allenatore il dubbio di quale fra i suoi tenori far sedere in panchina. Con la Reggiana era toccato a Zanimacchia che poi, subentrato nella fascia destra che resta il suo posto ideale, ha mandato il Lider Massimo in gol. Zanimacchia da un paio d’anni viene adattato a ruoli disparati, e rischia di pagare uno dei misteri del calcio: un giocatore che come lui se la cava in diversi ruoli finisce per non essere più titolare di nessun ruolo. Quello che deve tornare a strigliare contropelo gli avversari e non i suoi tifosi è Vazquez, che rivogliamo vedere a testa alta e a piede svelto. Gente di classe come la sua in giro ce n’è poca, purché si ricordi che il suo mestiere non è correre, ma far correre il pallone.
L’Ascoli è in piena bagarre salvezza, nonostante le turbolenze a bassa quota il suo presidente ha confermato fiducia nell’allenatore, il quale non si è scelto il cognome a caso. Come tutte le squadre di Castori infatti l’Ascoli ama costruire una diga fatta di pressione alta e agonismo. Gli mancherà Valzania per squalifica, se non recupera il bomber portoghese Mendes l’attacco farà perno sul perticone Jeremia Streng, pane duro per Ravanelli che ha denti buoni. Si gioca in anticipo, quindi senza in testa i risultati delle altre. Nella testa la Cremo deve avere una cosa sola, rimettere le marce alte e sgommare a cento all’ora.
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