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Cremonese, tutti in carrozza! Il girone di ritorno parte con il Cosenza

Le ultime due trasferte hanno rallentato l’avvicinamento alla terra promessa, ma se riusciamo a perdere meno coincidenze che all’andata ci si può arrivare sul serio

Giovanni Ratti

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redazione@laprovinciacr.it

13 Gennaio 2024 - 15:08

CREMONA - Eccola di nuovo, la vecchia amica grigiorossa. Tutti in carrozza, si riparte per il girone di ritorno. Si riparte da una posizione che per scimmiottare un’esilarante invenzione verbale di Garzya è al cento per cento positiva a metà. Positiva, perché si è quasi ricucito lo strappo delle prime partite; ma positiva a metà, perché le ultime due trasferte hanno rallentato l’avvicinamento alla terra promessa.

Nel gioco del pallone ci sono tanti tipi di falli. Ci sono i fallacci e ci sono i Falletti. Di fallacci la Cremo ultimamente ne ha subiti due, ma ha poco da lamentarsi perché se li è fatti lei. A Piacenza e a Palermo la Cremo si è falciata da sola, un vizio da perdere di corsa, perché i cartellini conseguenti non te li sventola l’arbitro, ma la classifica che è molto peggio. E allora, basta con i fallacci, proviamo invece con i Falletti. Per la precisione con César Alejandro Falletti Dos Santos, per gli amici e per chi ha il fiato corto Cesar Falletti, uruguagio dal sinistro fantasy che è già, come si dice, a disposizione di Stroppa.

È lui il primo frutto non virtuale del mercato grigiorosso, e diventa d’ufficio la prima attrazione per quando alle quattro e un quarto de la tarde si riapre il sipario del teatro di via Persico diciannove. L’antagonista è il Cosenza, che è la squadra di Caserta, ma speriamo che questo equivoco rimanga l’unico che i Lupi della Sila riusciranno a proporre ai nostri eroi. Caserta per ora dal mercato ha ottenuto il ritorno del difensore Camporese e spera di fare in tempo ad avere Frabotta. Forse cambierà anche modulo, ma la Cremo più che sugli avversari deve vederci chiaro su sé stessa.

Bisognerà riaggiustare il tiro in trasferta, ma adesso ripartiamo dal ritrovato feeling con lo Zini, dove si sono vinte le ultime quattro partite con nove gol a zero. Oltre ai lungodegenti manca Pickel partito per la campagna d’Africa. Io mi aspetto di tutto dalla vita ma di sentire nostalgia per Pickel e per il suo attivismo anarchico non me lo aspettavo proprio. Il fatto è che questa Cremo ha bisogno di corsa in mezzo al campo, anche per potersi permettere le lune di Franco Vazquez. Poi certo si aspetta che torni a timbrare il cartellino il Lider Massimo, il quale da due mesi non riesce a fare un gol senza che gli arbitri trovino qualcosa da ridire.

Dai che il capotreno fischia, tutti in carrozza che si riparte. Sarà una specie di viaggio in Transiberiana, con diciannove fermate e già alla prima c’è un freddo da lupi, ma se riusciamo a perdere meno coincidenze che all’andata ci si può arrivare sul serio, alla stazione della terra promessa.

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