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LA CAMPAGNA

#nonèdamaschio, l'arbitra Silvia Marziali: «Non è il genere che fa la qualità professionale»

E' l'unica donna giudice di gara nella serie A di basket maschile. L'iniziativa di Inspiring Girls Italia e Valore D vuole abbattere gli stereotipi sui cosiddetti lavori «da maschio» o «da femmina», attraverso il racconto di alcune «role model»

La Provincia Redazione

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21 Novembre 2022 - 15:07

ROMA - Le persone si stupiscono quando dice di fare l’arbitro di basket maschile, ma Silvia Marziali non si è mai lasciata intimidire dai commenti negativi o dagli ostacoli che ha incontrato in questi anni. Determinazione e coraggio l’hanno portata a diventare oggi l’unica donna arbitro nella Serie A di pallacanestro maschile. 33 anni dopo l’ultima, Antonella Frabetti.

Nel frattempo, Silvia Marziali si è anche laureata in medicina ed è diventata tenente dell’Aeronautica militare e medico in prima linea per ogni emergenza.

Silvia Marziali è una delle protagoniste di #nonèdamaschio, la campagna di Inspiring Girls Italia e Valore D che si pone l’obiettivo di abbattere gli stereotipi di genere sui cosiddetti lavori “da maschio” o “da femmina”, attraverso il racconto di alcune role model che svolgono professioni erroneamente associate alla figura maschile.

Non esiste genere per i lavori, l’importante è la qualità professionale che uno impiega in quello che fa. Lo stigma più grande per le donne credo sia il pensiero che non siamo all’altezza. Vorrei davvero che si iniziasse a pensare che non è il genere che fa la qualità professionale”, ha detto Silvia Marziali a #nonèdamaschio.

“Alle ragazze che desiderano fare l’arbitro – ha aggiunto - dico di crederci anche quando le cose si fanno difficili e di rimanere fedeli a se stesse. Tre aspetti positivi dell’arbitraggio: ti diverti in campo, la seconda è una sfida personale che ti permette una crescita, e infine si conoscono molte persone, si vedono molti posti, si viaggia molto”.  

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