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SUPERCOPPA. IL VIDEO

Basket: la Vanoli alza il trofeo e festeggia con i tifosi

Il coach: «È stata la vittoria del gruppo, sono felice. Abbiamo segnato poco, ma non sono preoccupato. La cosa che conta è la grande continuità difensiva»

Fabrizio Barbieri

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fbarbieri@laprovinciacr.it

25 Settembre 2022 - 12:02

FORLI' - Andrea Pecchia, capitano infortunato, come Travis Diener. Dopo tre anni la Vanoli Cremona torna ad alzare un coppa. Il 17 febbraio 2019 era la Coppa Italia di serie A, ora il valore del trofeo è decisamente meno importante ma dà lustro alla società.

Le coppe nelle piccole realtà non sono esattamente una normalità e anche se la Supercoppa è di serie A2 fa sempre piacere vederla splendere. E ironia del caso in finale anche questa volta è stata una squadra pugliese ad alzare bandiera bianca. Nella sede di Firenze era stata Brindisi ad arrendersi, ora in quella di Forlì è toccato a San Severo dire addio ai sogni di gloria.

È il primo tassello della nuova stagione biancoblù e come impatto alla nuova categoria dopo tanti anni di serie A non c’è male. La squadra di Cavina ha dimostrato in tutta la competizione di avere qualcosa in più delle altre. Una superiorità tale da farle girare la testa ogni tanto con il bisogno di sbattere un po’ il naso per poter scuotersi e tornare a lottare all’interno dei quaranta minuti: «È stata la vittoria del gruppo, sono felice. Abbiamo segnato poco, ma non sono preoccupato. La cosa che conta è la grande continuità difensiva».

vanoli

In tutta la Supercoppa l’unica squadra a battere la Vanoli è stata Piacenza, all’ultimo tiro sulla sirena. Tutte le altre formazioni hanno dovuto cedere e in modo netto. Nella gara decisiva del girone Rosso Treviglio, nei quarti Cento, nella semifinale Cantù e ora San Severo. E nessuna di queste partite è stata giocata al PalaRadi.

La forza della nuova Vanoli non la scopriamo di certo oggi, ma confermare i propositi di inizio stagione non è mai semplice. Merito di coach Cavina che ha saputo subito dare un’impronta importante alla sua squadra, soprattutto a livello difensivo. E anche ieri sera il successo biancoblù è nato proprio dalla propria metà campo.

Perché la fatica della Vanoli è stata soprattutto in attacco. Percentuali più basse del solito da tre punti, difficoltà anche con tiratori di solito affidabili come Alibegovic. Certo, Cremona ancora una volta ha dimostrato di avere un carattere pazzesco. Per gli avversari, San Severo come altri in questo precampionato che si sa dà anche un minimo vantaggio ai biancoblù, poi è difficile poterli riprendere. E se è vero che questa volta Cremona ha dovuto sudare di più delle precedenti, è altrettanto vero che la gara è sempre stata condotto dagli uomini di coach Cavina che non hanno mai veramente dato la sensazione di poter concedere qualcosa di veramente importante ai pugliesi.

La gara è stata comunque giocata sempre ad armi pari, nonostante un arbitraggio poco preciso che ha costretto la Vanoli nel finale a rinunciare sia a Eboua che a Cannon per cinque falli. Ma proprio nel momento di maggior difficoltà la differenza l’ha fatta un giocatore che fino a questo momento non aveva convinto del tutto: Lacey. L’americano si è caricato la squadra sulle spalle trascinandola fino al successo.

Il primo colpo Cremona lo aveva dato nel cuore del secondo quarto con Piccoli per il 25-18. Ma San Severo non ha mollato e nel secondo tempo con la tripla di Daniel ha trovato il pareggio. Da quel momento l’ennesima grande reazione biancoblù con tre triple fino al 43-35.

San Severo ha provato a dare fondo a tutte le energie ma proprio sul bello si è scatenato Lacey con triple e assist fino al 61-56 che di fatto ha chiuso i conti. L’ultimo libero, quello del successo lo ha piazzato Caroti e poi è stata festa. Di nuovo, dopo tre anni. 

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