L'ANALISI
22 Novembre 2017 - 15:54
Una mattinata che comincia fischiettando On the sunny side of the street di Louis Armstrong. Gianrico Carofiglio per abbracciare (e raccontare) in un unico sguardo Bari sceglie il Molo Sant'Antonio, perché "da qui si vedono le tre città: la nuova, la vecchia e la terza che è il porto, pieno di misteri, scoperte. Rappresenta quel che sta di lato alla città stessa, uno dei luoghi che mi affascinano di più". In prossimità del porto si stabiliscono connessioni con Marsiglia, protagonista del suo ultimo romanzo Einaudi: Le tre del mattino. E poi c'è un altro confine che lo scrittore barese ama ed è dalle parti dell'arena della Vittoria, fra i ruderi di archeologia industriale, nel rosso ruggine di quel che furono le acciaierie Scianatico. Tra queste strade isolate, annuncia, molto probabilmente ambienterà il nuovo romanzo, una storia alla Stephen King ("ho già qualche idea"). Dal buio alla luce della Pinacoteca metropolitana, "un posto ingiustamente poco conosciuto e frequentato dai baresi", che custodisce uno dei suoi dipinti preferiti: 'La ragazza sulla poltrona' di Felice Casorati. Infine, la linea del lungomare, la curva dei ricordi più remoti, "per me, e per sempre, l'essenza stessa di Bari" (Antonella Gaeta)
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