L'ANALISI
15 Marzo 2017 - 14:42
Il rullo si scalda. Migliaia di microcapsule si rincorrono sul foglio per comporre il disegno. "Funziona a raggi infrarossi - spiega Francesca Piccoli - i cuscinetti che si accumulano servono a realizzare il nero". Il dito sulla carta scopre l'effetto vellutato. "Perché anche un cieco ha il diritto di godere del piacere della lettura". Il laboratorio di libri accessibili è nascosto al civico 12 di via Papa Benedetto XIII a Bari. Nella stanzetta al piano rialzato - 20 metri quadrati e migliaia di opuscoli - Francesca Piccoli e Luciano Maria Pegorari hanno fondato otto anni fa la casa editrice Falvision, finanziata dal programma regionale 'Principi attivi'. A firmare il progetto è anche Antonio Giampietro, docente, ricercatore universitario e - da non vedente - fruitore dei testi mandati in stampa. "La nostra non è una semplice tipografia - spiegano - ma una vera e propria casa editrice che accompagna lo scrittore in tutte le fasi della creazione del libro, ne cura la grafica e la traduzione in Braille". Nel laboratorio di Poggiofranco lavorano a regime due macchine. Una classica stampante Braille, collegata al software di videoscrittura Biblos, e un macchinario con stampa a rilievo di microcapsule, su fogli che arrivano direttamente dalla Svezia
(di Silvia Dipinto)
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris