L'ANALISI
04 Febbraio 2017 - 13:15
Aeham Ahmad è passato alle cronache come "il pianista di Damasco" quando due anni fa suonava il pianoforte fra le macerie del campo palestinese di Yarmouk, sotto assedio dell'Isis ormai da 2.200 giorni. Oggi, dopo aver ottenuto lo status di rifugiato in Germania e aver realizzato il ricongiungimento con la moglie e i figli, gira l'Europa come concertista. "Non ho il passaporto - dice - ma ho la mia musica". A Firenze per un'esibizione curata da Music Pool, parla di musica, guerra e Donald Trump: "E' una cosa folle costruire muri fra le persone. ma chi ha distrutto il nostro paese? Gli stessi che dicono «non vogliamo rifugiati». Gli stessi che dovrebbero dire «possiamo accogliere le persone».
VIDEO DI ANDREA LATTANZI
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