L'ANALISI
27 Gennaio 2017 - 18:27
"Abbiamo scoperto che Michelangelo lavorava e rifiniva in maniera diversa le diverse parti di marmo della stessa scultura. In questo modo controllava la rifrazione della luce che arrivava da una finestra, che ora non c'è più". Il restauratore Antonio Forcellino e il "light designer" Mario Nanni raccontano perché il restauro e la nuova illuminazione, appena inaugurata, hanno dato nuova vita alla tomba di Giulio II nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma
video di Maurizio Tafuro
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