L'ANALISI
04 Dicembre 2015 - 13:58
Prima c'erano luci e colori, poi l'oscurità ha ingoiato tutto. Compresi i sogni e la speranza di un futuro migliore. Nel filmato in stop-motion di appena un minuto, intitolato "Fade to Black", la metafora della "dissolvenza in nero" simboleggia il tradimento degli ideali rivoluzionari delle "primavere arabe", degenerati in una guerra civile che dal 2011 sconvolge la Siria. "Una rivoluzione rubata non solo dallo Stato Islamico e dagli estremisti, ma anche da tutti i partiti che si battono nel Paese, compreso il regime siriano, il nostro principale problema", ha spiegato il regista Amer Albarzawi a D.it che, insieme all'attrice Farah Presley e all'assistente Ammar Khattab, ha dovuto lasciare Damasco per trasferirsi in Turchia, a Istanbul. "Siamo tre giovani artisti indipendenti fuggiti sia dal regime di Assad che dalle regole imposte da Daesh. Un giorno, non fumare. Il giorno dopo, niente ragazzi e ragazze insieme per strada. Dopo un mese, niente ragazze e ragazzi insieme a scuola. Poi hanno imposto l'hijab alle donne. Infine hanno detto 'Non vogliamo studiare questa storia, fisica, matematica, vogliamo cambiarle'", ha dichiarato Amer Albarzawi a PBS. Con questo video i tre giovani siriani hanno vinto il Premio Speciale della Giuria al Toronto Urban Film Festival 2015 e sono già a lavoro sul prossimo film dedicato ai diritti violati dei minori (a cura di Marisa Labanca)
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