L'ANALISI
24 Aprile 2024 - 05:25
CREMONA - «Credo nel presente, rigetto l’ideologia del trascendente. Fanculo all’eternità. Io non passo la vita a sperare nelle stelle». Un tipo molto particolare, Mauro Mezzanotte, protagonista del romanzo omonimo di Rosanna Rubino, architetto napoletano trapiantata a Milano dove è specialista di marketing. Mezzanotte è un pilota di aviazione civile e lavora per la compagnia aerea francese SpeedAir, «peccatore seriale, autista dei cieli. Quarant’anni di nulla, zero interessi, unica passione il corpo, quello delle donne. Non passa la vita a far finta di non essere quello che non è».
Si legge nella relazione degli psicologi: «Zero esitazioni durante la simulazione di avaria, profonda conoscenza dei sistemi aerei, estrema calma e sicurezza, battito regolare parametri vitali nella norma soprattutto in condizioni di stress, appena la situazione si fa difficile pare che il suo corpo si rilassi e che cominci a spassarsela di gusto». Insomma, un vero duro. Ma se è davvero così, perché fa girare all’incontrario il tempo chiedendo al suo cronometro di indicargli, secondo dopo secondo, quanta vita gli resta e non il tempo in cui è in un countdown nichilista? Rubino ne parla con Paolo Gualandris nella videointervista ‘Tre minuti un libro’.
L’inizio è da brividi, un atterraggio di emergenza su una corsia della A1 fortunatamente vuota di notte per lavori viene raccontato in un realistico crescendo di suspense e di paura, tanto che ti pare di essere su quell’aereo, istante dopo istante. Il volo 282 ha perso un carrello ed entrambi i motori a pochi minuti dal decollo da Linate. Che cosa è successo? La risposta - che non ti aspetti- è nel susseguirsi di flashback sulla vita dei pilota che, comunque, grazie anche al suo grande sangue freddo, miracolosamente riesce a salvare tutti i suoi passeggeri. Per comporre i pezzi del puzzle si viene catapultati nella vita di Mezzanotte tra cabine di pilotaggio e piste di decollo, cieli punk e sveglie alle 4 del mattino, suite ocean view e voli in solitaria nei deserti californiani.
Intanto fenomeni meteo estremi flagellano il pianeta e, quando l’ennesima conferenza internazionale sul clima si chiude con un nulla di fatto, ovunque infuriano le proteste. Anche la vita di Mezzanotte si disfa e implode in una progressiva perdita di controllo. Ritmo serrato e stile irriverente, Rubino squaderna un catalogo di cose rotte e di come fare, se si può, a riaggiustarle. Questa è una storia di amore di amicizia, «anzi più che altro - come precisa la scrittrice - sulla perdita dell’amore e dell’amicizia. Il contesto nel quale la vicenda poi si svolge è quello del volo, si segue la vita di Mezzanotte giorno per giorno, fuori e dentro gli aerei. È sempre in movimento però in realtà è sempre fermo. Vive un in uno stato di apnea emotiva che non riesce a scrollarsi di dosso fino a poi quando non succede qualcosa che spariglia le carte. È quella la miccia che fa scattare poi tutta la storia».
Un uomo in fuga da sé stesso. Mezzanotte è il nome del protagonista ma anche un’ora, l’unica in cui l’orologio segna 00, come se fosse un non-tempo. «Questo tema è fondamentale, tutto il romanzo potrebbe definirsi una sorta di conto alla rovescia verso il giorno della resa dei conti, in cui i nodi vengono al pettine. Quelli del protagonista, ma anche degli altri personaggi. Ciascuno di essi ha un nodo da sciogliere. La domanda qui fondamentale del romanzo è questa: che cosa accade nella vita quando a un certo punto un evento, ovviamente infausto, arriva nella tua vita e fa a pezzi la tua realtà? Come si reagisce quando non puoi farci nulla se non accettare?».
La risposta di Mezzanotte per rimettersi in pari con la vita è una lunga teoria di relazioni amorose (nel romanzo descritte con particolari vividi) «senza nessun seguito». Conosciamo all’inizio un Mezzanotte quarantenne incline ai legami liquidi, passa da un letto all’altro all’altro in modo totalmente disinvolto e disinteressato rispetto a quelle che potremmo definire le seduzioni della felicità. E lo ribadisce quasi con orgoglio fino a quando però incontra una persona che gli fa cambiare le carte in tavola e si ritrova ad affrontare le cose del presente e del passato. Il romanzo si potrebbe definire d’atmosfera, di suspense crescente con sfumature oniriche. Protagonista è anche la città di Milano, del suo centro e dei momenti sfuocati della sua periferia.
«Mezzanotte viene da quello che lui chiama lo sprofondo, la periferia sud di Milano, anche se nel presente lo ritroviamo che vive al centro di Milano, in via Solferino. Quella zona al di là della circonvallazione, molto oltre la circonvallazione, lo segna in maniera importante. La Milano del romanzo è una città strana, storta, onirica, divisa tra le le periferie dove i problemi si tagliano con l’accetta e invece le case del centro». Anche se poi la vicenda inizia a Milano ma si poi si sposta in altre aree geografiche. Essendo Mezzanotte un pilota di medio raggio, come dice di sé, si sveglia a Milano, fa colazione a Parigi, pranza a Barcellona.
Il suo alter ego, o più esattamente il suo rovescio è Mauro Argento, l’amico d’infanzia con il quale ha convissuto nello sprofondo ora diventato l’amministratore delegato della compagnia. Con lui divide i momenti di riflessione più profonda, «è con lui che Mezzanotte si incontra a una settimana dall’atterraggio di emergenza per chiudere i conti col passato e parlare della vita, per confrontarsi. Ciascuno a suo modo si è distaccato dal passato e sta vivendo un presente con tutta una serie di effetti collaterali dovuti a un dolore in comune». E alla fine, come spesso accade, niente è come sembra.
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