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MUSICA. IL VIDEO

Faber, l’amore sopra ogni cosa

Al Ponchielli la PFM entusiasma con il repertorio di De André: dalle canzoni del tour del ’79 alla Buona Novella

Luca Muchetti

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13 Aprile 2024 - 08:54

CREMONA - Non bastasse uno dei canzonieri italiani più luminosi di sempre, ci pensa la Premiata Forneria Marconi a tessere una trama di arrangiamenti che, come ogni vero classico, niente perde del suo fascino senza tempo. Eppure di anni, da quello storico tour che li portò a condividere il palco con Fabrizio De André, ne sono passati ben 45. Quattro decadi e mezza durante le quali la musica è di certo cambiata insieme alle orecchie di tre generazioni. Orecchie che però dalle note di quei brani di Faber, allora come oggi riletti dalle fantasmagorie progressive della PFM, non si sono mai affrancate.

Per la seconda volta lo storico gruppo ha fatto registrare il tutto esaurito al teatro Ponchielli, traboccante di amanti tanto della poesia del più grande dei cantautori italiani, quanto della formidabile macchina da musica della Premiata Forneria.

La formazione capitanata da Franz Di Cioccio - a sostituire De André come cantante oltre che nelle vesti più consuete di percussionista e batterista - insieme a Patrick Djivas, si è allargata per l’occasione con Flavio Premoli (fondatore della band) alle tastiere, Michele Ascolese, chitarrista al fianco di De André nel periodo Le Nuvole e Anime Salve, e Luca Zabbini, leader dei Barock Project.

La PFM ha riportato sulla scena quelle canzoni, allora trasformate negli arrangiamenti e destinate a diventare, nella loro nuova versione, il punto di riferimento anche per le partiture dei tour seguenti.

Si sono ascoltati tanti brani tratti dal doppio album uscito dopo il lungo giro d’Italia di quella tournée (Bocca di Rosa, Andrea, La guerra di Piero, Un giudice, Rimini, Il testamento di Tito, Zirichiltaggia, Volta la carta, Il pescatore), ma anche il regalo di alcune composizioni tratte da La Buona Novella, completamente rivisitate dalla band. La canzone di Marinella, invece, viene suonata dal gruppo mentre la traccia originale della voce di Fabrizio viene fatta scorrere. Difficile dire in che punto il tributo sfoci in semplice restituzione a un pubblico che sente quelle canzoni come un grande repertorio popolare, comune a una vasta comunità di più generazioni, oppure quanto la mano della PFM abbia di fatto donato una seconda vita a buona parte di quei brani, titolando la formazione ad accreditarsi una sorta di paternità aggiuntiva nella versione definitiva di queste canzoni.

Comunque la si veda, i concerti della PFM dedicati al repertorio di De André somigliano sempre di più a una magnifica celebrazione collettiva nella quale è la grandezza della scrittura di Fabrizio e la straordinaria creatività musicale della Forneria a esaltare una collezione indimenticabili di classici del canzoniere dell’artista genovese. Un De André, peraltro, completamente consapevole della fortuna dalla quale era stato, a suo modo, baciato: «La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire e eseguire le canzoni - disse a suo tempo Faber -. Un’esperienza irripetibile perché PFM non era un’accolita di ottimi musicisti riuniti per l’occasione, ma un gruppo con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio».

Il concerto, originariamente previsto per il mese di marzo, era stato cancellato all’ultimissimo minuto a causa di un’indisposizione di Di Cioccio. Ora la stagione pop del Ponchielli attende Loredana Berté, attesa sullo stesso palco la sera del 28 aprile.

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