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Arte contemporanea: «Video per Omar Galliani, il mio tempo sospeso»

Christian Fabiano, videomaker cremonese, promosso sul campo dall’artista

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

17 Luglio 2023 - 08:02

CREMONA - Lo conosceva di fama. Mai avrebbe immaginato di calcare le sale nobili di Palazzo Reale, a Milano, per realizzare un video sulla mostra ‘Diacronica. Il tempo sospeso’ .

«Omar Galliani? Sono rimasto incredulo. È stato un grande onore». Christian Fabiano ha 25 anni, è di Cremona, laurea in Scienze dell’Educazione, si occupa di riabilitazione neuropsicologica in una struttura sanitaria dell’Emilia Romagna, la regione da cui arriva Galliani, che è di Montecchio Emilia (Reggio Emilia).

Christian è un videomaker «amatoriale», sottolinea. Una passione nata ai tempi della scuola media, coltivata negli anni. In un giorno ha girato e montato il video per l’esposizione monografica (inaugurata il 13 luglio scorso) che racconta il grande maestro del disegno: oltre 100 opere dalla fine degli anni Settanta ad oggi (la mostra, gratuita al pubblico fino al 24 settembre, è curata da Flavio Caroli e Vera Agosti).

A Palazzo Reale, Christian è arrivato «grazie all’amico Matteo»: Matteo Corati, regista lirico-teatrale, scenografo, tenore e ballerino. «Galliani voleva un video per i suoi social», racconta.

Sette di sera di giovedì scorso. «C’era l’inaugurazione a inviti». Christian non è riuscito a stringere la mano al grande disegnatore. Si è messo subito sotto con il lavoro e con il fiato sul collo dell’amico Matteo, perché il video doveva essere confezionato entro 24 ore. Il rientro a Parma, dove Christian ha casa: «Preso dall’euforia, alle tre di notte ho cominciato a montarlo». Poi si è coricato, alle otto del mattino di venerdì ha ricominciato, nel tardo pomeriggio ha consegnato il video a Corati, il quale lo ha portato a Galliani. «Gli piacerà, non gli piacerà? Quando finisco un lavoro, sono sempre critico, un po’ per scaramanzia, vedo i mille difetti, i punti di debolezza, fai caso ai dettagli. Ero molto scettico, l’ho mostrato a Matteo. Lui era entusiasta ed era certo, conoscendo Galliani, che al maestro sarebbe piaciuto».

L’amico Matteo non si sbagliava. «È stato un successone. Non appena Galliani lo ha caricato sui social, il video ha ricevuto molte visualizzazioni».

christian

Christian Fabiano


Una passione cresciuta negli anni, quella di Christian. Tra i suoi primi girati «artigianali», la gita sul trenino del Bernina con la famiglia: il padre Adelino, la mamma Marilena, avvocato, e il fratello Gianmarco che sta per iniziare l’università, lui appassionato di canto.

«Ho ripreso tutto il tragitto tra i monti, poi avevo fatto un montaggio, ma così così», racconta Christian . Tra i suoi ultimi video, il Convegno organizzato dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’ in Santa Monica, quello per l’evento Frega Keep Dreaming al Labirinto della Masone dove si sono esibiti dj internazionali e talenti italiani con disabilità e non, il video per la mostra di Paola Moglia a San Lorenzo. Un creativo da sempre, Christian.

«Ma sono anche un burlone». Lo sanno in famiglia. «Un video per il grande maestro Galliani? Ma dai, non scherzare», gli hanno detto.

La sua prima fan è la nonna materna Vittoria, classe 1936, prof. in pensione e «da sempre il mio punto di riferimento, mi ha sempre sostenuto». Una nonna moderna, «una nonna digitale: è sui social, ha un profilo Instagram, guarda le ricette». E su Instagram «è andata a vedere il mio video. È rimasta molto colpita, mi ha detto: ‘È bellissimo, sembra la pubblicità di una televisione’».

Nella vita di Christian c’è un’altra passione: il basket. Per molti anni ha giocato nel Corona di Cristo Re, l’oratorio dove il compianto Gianluca Vialli da bambino tirò calci al pallone. «Il Corona poi è diventato Juvi». Quindi è passato all’arbitraggio: «Sono tesserato Fip». Christian girava per la Lombardia il sabato e la domenica, «dopodiché ho cominciato ad allenare con il mio ex allenatore Palmiro Ruggeri». Ha allenato per tre, quattro anni, ma con l’inizio dell’università, mamma e papà gli hanno messo il freno: «Ora devi studiare». «Ma anche sui video, all’inizio ho incontrato molte resistenze da parte dei miei genitori. Erano scettici. Cosa stai a perdere tempo, dove credi di andare?». Ai piani nobili di Palazzo Reale.

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