L'ANALISI
31 Gennaio 2023 - 19:42
CREMA - «Mio padre era un mare, un luogo speciale nel quale convergevano una serie di fiumi; profondo e immenso, inesplorabile, pieno di vita. Era effettivamente un re, non solo del liscio e della musica popolare italiana, ma di solarità, ottimismo e accoglienza». Così Mirko, successore di Raoul Casadei sul palco e da oltre vent’anni al comando dell’orchestra più famosa d’Italia, ha ricordato il padre e la sua frizzante genialità. E nel farlo ha portato il lettore in un avvincente viaggio nel mondo del Re del liscio grazie al libro «Il figlio del Re» (Bompiani) scritto con Zibba, produttore e coautore delle canzoni di Mirko.
Tra musica, avventure e idee geniali, intrecciando le esperienze personali con il racconto del mito che Raoul ha fatto di sé stesso, Mirko si è raccontato di fronte ad una nutrita platea al teatro San Domenico ieri, lunedì 30 gennaio, ospitato dal Caffè Letterario di Crema. Una bellissima chiacchierata mediata dal giornalista Riccardo Maruti che ha fatto immergere il pubblico in un turbinio di storie e ricordi in un clima di convivialità con intermezzi musicali che hanno fatto cantare tutto il pubblico sotto le note di pezzi famosi come «Romagna mia».
Mirko Casadei si è raccontato come figlio del grande inventore del liscio ma soprattutto come erede e prosecutore di una tradizione che lui fieramente porta avanti. L’Orchestra Casadei è infatti ancora oggi, come dimostra il palco condiviso con Jovanotti al Jova Beach Party 2022, in grado di far ballare tutti, anche i più giovani che non hanno vissuto l’esplosione del fenomeno del liscio. Lui stesso ha affermato di percepire questa effervescenza tra i giovani: la volontà di riscoprire la genuinità di un contatto.
Di certo il «figlio del re» non si smentisce su innovazione e ricerca, come dimostra la sua volontà di spaziare su generi diversi e il continuare a costruire attorno alla musica da ballo un genere sempre in evoluzione, senza però dimenticare le proprie radici tramandando non solo musica ma anche valori. Sono proprio le radici, la Romagna, e l’attaccamento alla famiglia che si trovano alla base di tutti i successi dell’Orchestra Casadei e questo aspetto non si è perso nel tempo. Sul palco, con l’accompagnamento di Stefano Giugliarelli alla chitarra e con l’esibizione improvvisata del flautista Franco D’Aniello, in questa matrioska di ricordi, video e interviste orginiali che sono state mostrate al pubblico, Mirko Casadei ha riportato in vita canzoni che fanno parte dei ricordi di tutti noi con una leggerezza e solarità tipica romagnola.
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