CALCIO
27 Settembre 2021 - 16:48
CREMONA - Metti una sera a cena. Quattro giganti della musica si ritrovano per caso nella stessa osteria di Cremona accanto a liutai e musicofili reduci dalla giornata conclusiva di Cremona Musica International Exhibitions. L'atmosfera conviviale invita alla condivisione e alla conversazione. Che, sempre più appassionata, si sposta attorno al pianoforte al centro della sala dell'Osteria degli Archi. Enrico Pieranunzi accenna una frase ai tasti bianchi e neri. E agli altri ospiti illustri non serve altro. Mentre patron Manolo Mosconi serve i dessert, il liutaio cremonese Michele Dobner estrae uno dei suoi violini dalla custodia e lo affida alle mani di Roby Lakatos. Nello stesso istante Geoff Westley – arrangiatore e produttore londinese che ha messo la sua firma su capolavori di Peter Gabriel, Phil Collins, Lucio Battisti, Renato Zero e altri big – raggiunge Pieranunzi al piano. Non si fa pregare il violoncellista trentino Nicola Segatta, che sfodera istintivamente il suo strumento completando così l'improvvisato quartetto di virtuosi. Germina d'acchito una versione torrenziale di Libertango, torrida come il movente del "pensiero triste che si balla" e frastagliata come una jam session dal sapore jazz. La performance prosegue libera e tumultuosa per quasi due ore, sotto gli occhi stupefatti dei fortunati clienti. Uno spettacolo unico, a suo modo già storico: una magia (forse) irripetibile.
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