Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

SAN BASSANO: IL CASO

Truffa milionaria alla Bcc: «Inammissibile il ricorso», l'ex direttrice condannata

Sei anni di reclusione per Daniela Zignani, autrice della frode da 2 milioni di euro che ha coinvolto una cinquantina di clienti, per lo più persone anziane che tra il 2003 e il 2017 le affidarono i risparmi di una vita

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

11 Aprile 2024 - 16:24

SAN BASSANO - La Corte di Cassazione, (II sezione penale) ha dichiarato «inammissibile» il ricorso presentato da Daniela Zignani, l’ex direttrice della Bcc condannata - in via definitiva - a 6 anni di reclusione per truffa aggravata ai danni di una cinquantina di clienti, per lo più persone anziane che tra il 2003 e il 2017 si fidarono di lei, affidandole i risparmi di una vita per garantirsi una serena vecchiaia. Una maxi truffa da 2 milioni architettata dalla Zignani, spinta «dalla sola sete di profitto». In conseguenza della inammissibilità del ricorso, sono state rese definitive anche le pene accessorie: dall’interdizione perpetua ai pubblici uffici all’interdizione legale per tutta la durata della pena.


Nel processo di primo grado, il 2 novembre del 2020 l’ex direttrice fu condannata a 10 anni, 1 mese e 20 giorni di reclusione, pena diminuita a 6 anni dalla corte d’appello a Brescia, in quanto alcune truffe nel frattempo si erano prescritte. Il caso esplose a febbraio del 2017, quando la Funzione controlli interni di Credito Padano riscontrò nella filiale di San Bassano un flusso anomalo in ordine al trasferimento e alla liquidazione di titoli nonché un inconsueto scambio di beneficiari di polizze assicurative sottoscritte dai clienti. Zignani rassegnò le dimissioni.


Le verifiche, sempre più stringenti, mirate e documentalmente riscontrate, portarono a smascherare l’autore della serie di truffe: l’insospettabile Zignani, una carriera iniziata come impiegata, direttrice dal 1998. A seguito delle querele presentate dalla banca (al processo parte civile con l’avvocato Gian Pietro Gennari) e dai singoli clienti danneggiati (parti civili con il compianto avvocato Cesare Gualazzini e l’avvocato Monica Gennari), nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore, Davide Rocco, gli uomini della Guardia di finanza effettuarono verifiche e raccolsero la documentazione necessaria a sostenere l’accusa in dibattimento.


Prima che si aprisse il processo, la banca risarcì, fino ad un ammontare del 75%, il danno patito dai singoli clienti. La sentenza del Tribunale di Cremona ha resistito al vaglio dei due successivi gradi di giudizio. Una vicenda «contrassegnata da condotte di assoluto disvalore, protrattesi per molto tempo e che hanno portato l’imputata a conseguire elevatissimi profitti con pari danno per le numerose persone offese», aveva scritto il giudice di Cremona nella motivazione della sentenza.

E ancora: «Zignani ha strumentalmente impiegato la propria qualità di direttrice e, prima ancora, di funzionaria della filiale per indurre in errore persone anziane, vulnerabili e prive di qualsiasi competenza economico-finanziaria». Vittime che, «confidando anche nel legame di amicizia o di parentela, avevano riposto completamente la loro fiducia» nella direttrice, regista di un «consolidato sistema criminoso, radicato nel tempo, scientemente rivolto ai danni dei clienti più deboli della filiale, che ha condotto l’imputata a conseguire, con condotte spregiudicate, profitti enormi con pari danno per le persone offese, profondamente colpite non solo nel loro patrimonio, ma anche nella loro integrità morale».

L’avvocato Gian Pietro Gennari, Antonio Davò, presidente del Credito Padano, il direttore generale Oliviero Sabato, l’avvocato Monica Gennaro e Silvia Lanzoni, responsabile pianificazione e controllo di gestione della banca 

LE DICHIARAZIONI: «COMPORTAMENTO ODIOSO, LA BANCA PROVVEDERÀ AL RISARCIMENTO»

«Il comportamento di Daniela Zignani ci ha sconcertati – ha detto il presidente del Credito Padano, Antonio Davò -. Innanzitutto, è stata tradita la fiducia alla base del rapporto di lavoro. In quasi 130 anni di storia della Bcc non era mai accaduto. Ci ha poi colpiti la totale assenza di scrupoli, la modalità odiosa con cui la truffa è stata perpetrata nei confronti dei clienti che si affidavano a lei per la gestione dei propri risparmi, in particolare persone anziane o in difficoltà. Essendosi definitivamente concluso il processo, la banca provvederà al risarcimento del restante danno ai clienti ed agirà nei confronti di Daniela Zignani per il recupero delle somme sottratte».


L’avvocato Gian Pietro Gennari ha sottolineato: «Nel processo è emerso che il Credito Padano ha fornito agli organi inquirenti la massima collaborazione ed assistenza nella ricostruzione delle singole truffe, fornendo un dettagliato quadro generale e probatorio di quanto avvenuto. Di tale attività ne viene dato atto nella sentenza di primo grado, sentenza che ha resistito in tutti i successivi gradi del giudizio. In merito la processo non posso dimenticare il contributo professionale del collega e amico, avvocato Cesare Gualazzini, che ha partecipato alla difesa nel primo grado di giudizio, assistendo alcuni dei clienti truffati».

«Sia in Appello che in Cassazione ­ ha aggiunto l’avvocato Monica Gennari – è stata respinta la tesi della difesa dell’imputata di configurare il reato contestato alla Zignani come frode informatica ex articolo 640 ter del codice penale, reato che prevede una pena inferiore rispetto a quella stabilita per la truffa. Questo perché il reato di truffa informatica, diversamente dalla truffa, si realizza con l’alterazione dell’identità digitale della persona offesa dal reato, così come aveva recentemente affermato la II Sezione penale della Corte di Cassazione. È rimasta confermata la la valutazione operata dal tribunale di Cremona in ordine alla statuizione di una pena superiore ai minimi edittali stante la comprovata natura, gravità e i motivi a delinquere riscontrati a carico di Daniela Zignani, elementi identificati dall’articolo 133 del codice penale».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400