L'ANALISI
26 Giugno 2023 - 05:10
SORESINA - «Oggi i ciclisti delle Vie del Latte, grazie all’iniziativa di Latteria Soresina di cui siamo soci da anni, sono passati a trovarci in azienda. È stata davvero una bellissima esperienza». Il commento di Aldo e Marco Bertolini, giovani titolari della cascina Ca’ di Sopra di Moscona, tra le eccellenze dei conferenti latte al colosso cooperativo, ben riassume il senso e lo scopo della biciclettata che si è tenuta ieri.
E spiega anche perché non si sia trattato di una semplice biciclettata, o ‘Gravel’ per chi è del settore, ma di un’esperienza indimenticabile. Un’emozione, a colpi di pedali, che ha portato gioia anche nel cuore di Davide Maccagnola, impegnato come ogni giorno nel duro lavoro, anche domenicale appunto, che conosce solo chi vive a stretto contatto coi campi. Con la natura. Con gli animali. Con chi porta l’eccellenza italiana sulle tavole, come fa la Cascina Brugnano di Genivolta, passando dalla Latteria.
Un sellino e due ruote, ma dietro una storia secolare. La storia della Latteria Soresina, sì, ma soprattutto la storia umana di quei volti. Le parole, i racconti e l’esperienza di chi sta dietro a quei bicchieri ‘tinti di bianco’ che tutti noi conosciamo e amiamo. 'Le Vie del Latte’ è stata una novità assoluta. L’aspirazione era quella di unire sport, famiglia, divertimento, relax e cultura. Quella cremonese per eccellenza, quella dell’agro-alimentare, della zootecnia, della trasformazione. L’obiettivo centrato. E non una ma quasi 600 volte. Tanti infatti sono stati i partecipanti iscritti al percorso non competitivo che si è snodato in tutto il territorio, sulle orme di un orgoglio di casa nostra.
Protagonisti indiscussi? I più piccoli. In centinaia, tra bambini e adolescenti, hanno invaso prima le strade attigue al Palazzetto di Soresina. Poi le vicinali di Cumignano sul Naviglio, lo sterrato per Genivolta, la volata fino a Crotta d’Adda e Pizzighettone, senza dimenticare San Bassano e Casalbuttano. Nel mezzo, piccoli tesori: dal Giardino della Libellula alle Tombe Morte, con Ariadello e il suo santuario e molto di più. La conferma, insomma, che Latteria Soresina significa Cremona, e viceversa.
La Pattonieri e la Grande, due cascine ma anche istituzioni cumignanesi a un passo dalla parrocchiale del paese, sono più centrali del Comune. E fanno da punto di riferimento. Il motivo, i bimbi, l’hanno scoperto ieri. E, tra l’altro, divertendosi un mondo. Ma fanno scuola anche la Sant’Ippolito di Trigolo e la Caselle di Crotta. Aziende, ma anche monumenti, e proprio per questo tappe di un tour. Seicento voci insomma, da domani, racconteranno ad altre seimila, e via dicendo, da dove viene il latte che beviamo e, soprattutto, chi lavora per produrlo. Come e quanto. Missione compiuta.
Le vie del Latte è stato il primo evento ‘gravel’ (che è un termine che indica il pedalare su ogni terreno, anche sterrato) tra le strade di campagna, le cascine e gli allevamenti dove il latte di Latteria Soresina viene munto ogni giorno secondo tradizione. Organizzata dalla Asd Pedale Soresinese, la ciclo-escursione ha attraversato strade bianche, argini, sentieri, ciclabili e strade secondarie aperte al traffico che escludono pendenze e particolari passaggi tecnici. Un'avventura, insomma, alla portata di tutti.
Tre i percorsi, col programma scritto già nel nome: dal ‘Famiglie’, di 4 chilometri appena, adatto alle mamme e ai papà con bambini, corredato da gran finale con visita virtuale alla Latteria tramite l’Oculus Rift, un visore speciale che ricrea ambienti e scene come fossero reali; c’era poi per i più allenati l’Avventurieri. Una ‘45 chilometri’, non proprio una bazzecola, eppure gettonatissimo. La descrizione: «Un’esperienza tra natura, tradizione e bontà. Un percorso per chi desidera scoprire paesaggi bucolici, arte e mestieri di ben otto cascine del buon latte; ma c’è anche chi ha voluto condire col pepe una domenica speciale. E sono i ‘Giramondo’. Il nome di chi ha intrapreso la sfida estrema la dice lunga: «L’abbiamo pensato – raccontano dalla Latteria – per chi non teme le distanze. Un percorso che si destreggia tra sei cascine del buon latte, pianure incontaminate e paesaggi d’altri tempi».
Latteria Soresina ha portato in strada, o meglio in campagna come detto, seicento ciclisti da tutto il Cremonese. Di domenica. E per raccontarsi. Per un’azienda, praticamente, una vittoria assoluta. Come ha fatto? ‘Mistero del mestiere’. E non stupisce dunque, sapendo questo, scoprire che l’eccellenza soresinese sia la prima azienda italiana entrata nella ‘case history’ dell’Accademia Universitaria Santa Giulia di Brescia e che sia diventata quindi materia di studio per gli studenti dei corsi di Comunicazione Pubblicitaria. E nemmeno che che da 120 anni sia il punto di riferimento dei lombardi amanti del latte. Ma anche degli italiani, degli americani e pure dei giapponesi. E di chi ama il formaggio. Per esempio delle famiglie che consumano Grana Padano, di cui la Latteria Soresina, con 570 mila forme all’anno, è il più grande produttore mondiale. Senza citare l’ingresso nel commercio del Gorgonzola. dopo l’acquisizione del caseificio Oioli, leader nel settore.
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