L'ANALISI
BASSA PIACENTINA: IL VIDEO
06 Gennaio 2023 - 05:10
CASTELVETRO PIACENTINO - Rinasce la storica Maginot, in una veste totalmente rinnovata, coniugando tradizione e innovazione: il locale dell’imprenditore Rocco Pegorini è stato realizzato all’interno del deposito militare tedesco di località Babina costruito nel 1940 e bombardato nel ’44, mantenendo diversi aspetti originali ma con l’aggiunta di particolari d’arredo ed elementi artistici pensati insieme all’architetto Benedetta Bertoglio. Il nome, Le Maginot, richiama inoltre quello della indimenticata locanda rivierasca esplosa in un tragico incidente nel 2009. Da oggi a pranzo e a cena sarà aperto il ristorante, mentre in primavera verranno inaugurati anche albergo e spa insieme allo spazio esterno. Lo scopo è anche rilanciare turisticamente il corso del fiume, per questo Pegorini ha già in cantiere collaborazioni con associazioni e Comune, come esposizioni e iniziative di vario genere. Il tutto, con una doppia vista d’eccezione: da una parte proprio il Po e dall’altra l’intatto bunker tedesco a forma conica.
«I lavori sono iniziati ormai due anni fa, in pieno Covid, e non è stato semplice - premette l’imprenditore cremonese, che vanta una lunga esperienza nel settore ristorazione anche a Milano e a Montecarlo -. Ho pensato di recuperare lo stabile, di circa 340 metri quadrati più 250 di cantine, nel rispetto delle fatture originali. Infatti sono stati mantenuti i pavimenti e le vecchie porte, tra l’altro ristrutturate dal signor Ivan Strazzoni che è il proprietario del bunker». Il ristorante ha 40 coperti e si parte con la formula del menu degustazione fisso, con portate di pesce che rappresentano vere e proprie chicche: dal carpaccio di tonno, spada e polpo al naturale passando per moscardini in guazzetto, baccalà alla mediterranea e tanto altro, fino al piatto principale, ovvero il gran fritto di pesce.
In menù anche 50 etichette di vini, sapientemente spiegate attraverso un libro tutto da sfogliare, e poi gli aperitivi con stuzzichini a base di pesce come la mitica ambolina fritta, che veniva servita anche al Molo di Cremona proprio da Pegorini. In cucina ci sono gli chef Lucas Bohorquez e Alessia Ruggeri, alle pareti i quadri dell’artista bresciano Matteo Farina e stampe d’eccezione come «l’antica locandina anni ’30 che era nell’osteria di mia nonna a Solarolo - spiega Pegorini - e che sposto in ogni mio locale». Insomma, alla nuova Maginot ci sono passato, presente e futuro. «Una sfida faticosa, ma che mi sta dando grande soddisfazione - conclude l’imprenditore -. Sono molto orgoglioso e ringrazio tutti quanti mi hanno aiutato in questa avventura, a partire da mia moglie».
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